'Giustizia per Alika': è la scritta
'umana' formata dai partecipanti al presidio organizzato davanti
la stazione Centrale, a Milano, per non dimenticare il 39enne
venditore ambulante nigeriano ucciso il 29 luglio in strada, a
Civitanova Marche, dal 32enne salernitano Filippo Ferlazzo, ora
in carcere.
I manifestanti hanno indossato delle pettorine con delle
lettere fino a formare la scritta che chiede, appunto, giustizia
per Alika. Tra i partecipanti al sit in, all'ombra della Mela di
Pistoletto, anche il consigliere regionale del M5S Simone Verni:
"Quello che è successo a Civitanova Marche è troppo grave per
rimanere indifferenti, questa recrudescenza dimostra - dice -
che non si tratta di casi isolati. Colpisce in particolare che
nessuno abbia fermato l'aggressore: oggi vale più un like che la
vita di un uomo". Tra i cartelli, tanti con il volto di Alika e
la scritta 'sono un essere umano, non lasciare che mi uccidano'
e altri contro il razzismo. "Di questa vicenda mi ha colpito
l'indifferenza, è quella a fare più male" aggiunge Christy,
nigeriana sposata con un italiano. "Ho 3 figlie nate qui e
ancora - sottolinea - c'è qualcuno che dice loro di tornare al
loro paese".
Tra le associazioni che hanno organizzato il presidio,
'Nessuno è escluso', Abilità diverse e l'Unione nigeriana di
Milano.
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