Si intitola "Carlo Previtali.
L'intelligenza della materia" la mostra antologica dedicata allo
sculture bergamasco che da oggi al 28 giugno si potrà visitare
nello spazio espositivo di Palazzo Pirelli a Milano.
Promossa dall'Associazione culturale "ARTEPER", l'esposizione
ripercorre il suo cammino artistico dagli esordi alla
maturazione attraverso una cospicua selezione delle sue
sculture.
"L'incontro tra Carlo Previtali e Palazzo Pirelli è in un
certo senso sorprendente -ha sottolineato nella prefazione al
catalogo della mostra il presidente del Consiglio regionale
Alessandro Fermi -. Da una parte il grattacielo progettato da
Gio Ponti è uno straordinario esempio di razionalismo, dove la
purezza delle forme si sposa con la ricerca di trasparenza e
leggerezza. Dall'altra le figure tumultuose delle ceramiche di
Previtali rimandano a una dimensione vitalistica e alle
profondità dell'esistenza. È come se Apollo e Dioniso si
incrociassero".
"Le opere presentate in mostra, che spaziano dai primi lavori
degli anni Settanta alle più recenti creazioni - hanno spiegato
le curatrici Francesca Bianucci e Chiara Cinelli - ci
introducono al senso plastico della materia dello scultore
bergamasco che ha saputo indagare a fondo, nelle loro
caratteristiche fisiche e poetiche, materiali come il bronzo, il
marmo, la cera, la cartapesta, il legno e soprattutto la
ceramica".
All'inaugurazione oltre alle curatrici, erano presenti il
critico Enzo Biffi Gentili, il vicepresidente del Consiglio
regionale Carlo Borghetti e lo stesso artista.
"La ceramica - ha spiegato lo stesso Previtali, cresciuto
nella bottega di ebanista, cartapestaio e mascheraio del padre -
ha segnato uno snodo fondamentale nella mia carriera artistica.
Per me è stata come un'epifania".
"Nella tecnica raku - ha aggiunto -, in particolare, questa
immediatezza è espressa al suo massimo grado. Creare una
scultura in ceramica raku non è solo un procedimento tecnico ma
un vero e proprio rituale che si veste di magia e di stupore: un
ritorno alla natura e a un mondo antico che abbiamo perduto e
che possiamo riassaporare anche solo per pochi istanti".
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