È stato sgomberato stamattina l'ex cinema Splendor di Milano, occupato sabato scorso dagli studenti che avevano piantato le tende in piazza Leonardo Da Vinci, davanti al Politecnico, in protesta contro il caro affitti. Undici ragazzi sono stati identificati dagli agenti della Polizia, arrivati sul posto intorno alle 7 per le operazioni, che si sono svolte senza momenti di tensione, disposte dal questore Giuseppe Petronzi. Da qui la decisione degli attivisti di spostarsi in presidio davanti a Palazzo Marino, dove - come spiega una delle studentesse - pianteranno le tende per la notte. "Andiamo lì perché è un luogo simbolico, sia perché è dietro il Duomo, quindi in pieno centro, sia perché vogliamo che il Comune prenda posizione rispetto allo sgombero di stamattina".
Come hanno fatto sapere i ragazzi del movimento 'Tende in piazza', "la decisione di sgomberarci con queste modalità ci appare surreale: non è stato mostrato alcun interesse da parte del Governo ad aprire un canale di comunicazione che potesse venire incontro alle nostre richieste e necessità, e appena è stato possibile, senza alcun tipo di preavviso, siamo stati oggetto di un dispiegamento di forze e di un'aggressività evidentemente ingiustificati". I ragazzi, tornati in piazza dopo la pausa estiva, avevano occupato l'edificio abbandonato sabato scorso in occasione dell'assemblea nazionale alla quale hanno preso parte diversi collettivi e reti dell'abitare provenienti da tutta Italia. L'obiettivo era quello di "restituire un luogo di socialità, aggregazione e auto-organizzazione all'intero quartiere e a tutta la città". A segnalare l'occupazione alle autorità, i proprietari dell'immobile. La Cgil di Milano e della Lombardia hanno espresso "solidarietà ai ragazzi che lottano", chiedendo "quanto prima che i tavoli istituzionali con Comune e Regione siano convocati con cadenza costante e producano soluzioni concrete". L'ex cinema Splendor "è uno dei tanti simboli della città di Milano e di tutte le città universitarie - ha sottolineato il sindacato -, dove i luoghi e gli spazi ci sono ma non vengono destinati all'uso sociale necessario, che sia per gli studenti, le famiglie o i lavoratori".
Intanto Milano insieme ad altre 33 città italiane ed europee chiedono all'Ue di rendere prioritarie le politiche di accesso alla casa. Proprio oggi è stato presentato a Bruxelles al Parlamento Europeo il documento "Housing for all: a call for a renewed European ambition", promosso dalla Città metropolitana di Lione e sostenuto da 34 città europee tra cui Parigi, Dublino, Barcellona, Milano, Torino, Bologna. La dichiarazione ha l'obiettivo, come spiega il Comune di Milano in una nota, di richiamare l'attenzione delle istituzioni europee sulla necessità di fare delle politiche abitative una delle priorità del prossimo mandato del Parlamento e della Commissione Europea.
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