Oltre un miliardo e mezzo di euro
per "riportare la casa e la persona al centro dell'agenda
politica". Il maxi Piano regionale dei servizi abitativi
2022-2024, deliberato oggi in giunta e presentato a Palazzo
Lombardia, passerà ora al vaglio del Consiglio regionale.
Il piano si basa su cinque temi fondamentali. La cura del
patrimonio, con 736 milioni di euro che serviranno per
l'abbattimento delle barriere architettoniche con il recupero di
150 appartamenti, la ristrutturazione di 6.000 alloggi sfitti e
la riqualificazione energetica di 11.000 case. Poi la
rigenerazione urbana con 512 milioni per riqualificare 2499
alloggi, di cui 889 Aler e 224 alloggi di via Bolla a Milano.
Per il welfare abitativo invece la Regione ha destinato 210
milioni, risorse che serviranno a sostenere anche l'affitto per
gli inquilini sul mercato privato e quelli delle case popolari.
E infine 52 milioni per l'housing sociale e altri 26 milioni per
la sostenibilità.
"Un intervento importante - ha commentato il presidente
lombardo Attilio Fontana - che ha come principale scopo quello
di ristrutturare e riorganizzare il patrimonio esistente". In
questo modo "vogliamo valorizzare gli immobili", anche grazie ai
lavori di efficientamento energetico. Ma anche puntare su
progetti di rigenerazione urbana "in grado di migliorare la
qualità della vita e la sicurezza di chi abita in questi
edifici". Un'azione, dunque, che secondo Fontana "ha una valenza
sia sociale, sia ambientale".
Durante la conferenza stampa di presentazione del Piano è
stato anche ricordato che sono state oltre 41.000 le domande per
i servizi abitativi pubblici nel 2021, di queste circa 12.000 a
Milano città. Oltre l'85% ha un Isee inferiore a 8.000 euro e
2.700 famiglie hanno un componente con disabilità motoria.
"Le peculiarità di questo piano - ha concluso l'assessore
lombardo alla Casa Alessandro Mattinzoli - sono innanzitutto le
assegnazioni rapide, la riqualificazione e la rigenerazione
degli spazi comuni".
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