(ANSA) - ROMA, 12 GEN - Il racconto del rapporto tra due
esponenti di spicco della nobiltà, uno giunto a Roma nel 1861,
l'altro tornatovi nel 1871 dopo più di venti anni vissuti in
Francia dove si era trasferito da bambino con la famiglia, e
sullo sfondo la meraviglia di Villa Farnesina, magnifica dimora
sul Lungotevere. Uno scrigno architettonico nel quale brillano i
capolavori usciti dalla mano di Raffaello che fu anche punto di
osservazione particolare sui cambiamenti della città eterna da
poco promossa Capitale d' Italia. Vuole essere un invito alla
scoperta della pagina ottocentesca della Villa, meno conosciuta
rispetto al fulgore rinascimentale, la mostra che fino al 25
febbraio indaga sul legame tra il Duca di Ripalda e il più
giovane conte Giuseppe Primoli.
Salvador Bermuda de Castro, ambasciatore spagnolo e poeta,
aveva avuto in enfiteusi da Francesco II nel 1864 per 99 anni la
dimora voluta all'inizio del Cinquecento da Agostino Chigi con
l'impegno di restaurarla e prendersene cura. Dal 1580 era stata
acquistata dal cardinale Alessandro Farnese e avrebbe dovuto
essere collegata con un passaggio coperto - mai realizzato - al
Palazzo dove oggi ha sede l'Ambasciata di Francia. Nel 1714 la
villa divenne passo ai Borbone di Napoli. Dal 1927 è di
proprietà dello Stato Italiano e attualmente viene utilizzata
dall'Accademia dei Lincei come sede di rappresentanza.
La Roma che dalla fine dell'800 cambia pelle è documentata
dalle molte fotografie di Primoli dedicate alla vita quotidiana
di una città rimasta in fin dei conti medioevale - i pastori con
le pecore in via Sistina, gli animali che si abbeverano in
piazza del Popolo… -, alle occasioni di mondanità come le corse
dei cavalli alle Capannelle o la caccia alla volpe, agli eventi
di cronaca e ai cantieri che cancellano quella che lui chiama la
"Roma che se ne va". (ANSA).
Villa Farnesina e l'800, scrigno nella Roma che cambia
In mostra il rapporto tra il Duca di Ripalda e il Conte Primoli
