(di Francesco De Filippo)
(ANSA) - TRIESTE, 05 MAR - I nomi hanno sapore di confine: i
circoli culturali Skala-Gropada e Slovan, il Coro partigiano
Pinko Tomažič, gli Scout Sloveni in Italia, la Comunella di
Padriciano.
Si tratta complessivamente di 13 associazioni slovene che
occupavano la vasta e più o meno abbandonata area dell'ex Crp
del Campo profughi di Padriciano che il Comune di Trieste ha
sgomberato perché l'area è destinata a ospitare un campus
dell'Università. Una decisione - presa da tempo, nota ma che ora
è in via di realizzazione - che sta causando la protesta di
parte della comunità slovena rinfocolando anche qualche attrito
mai del tutto appianato.
Sul Carso triestino risiede la gran parte della comunità
slovena in Italia, qui i ricordi sono più concentrati che giù in
città. A Padriciano c'era il Campo profughi, dove sono passati
migliaia di esuli dall'Istria una volta che Tito si insediò al
potere in Yugoslavia. Con Serracchiani alla Regione Fvg, il
campo fu trasformato e reso museo; l'area intorno, invece, è
rimasta immutata con padiglioni in disuso, alcuni dei quali da
decenni occupati da varie organizzazioni slovene.
"Chiusi fuori da un giorno all'altro", hanno contestato oggi
in conferenza stampa cui hanno partecipato anche politici
locali, parlando di una "volontà politica" ma "disponibili a
dividere lo spazio con l'università".
In realtà già un anno fa il Comune di Trieste, che è
proprietario dell'area, chiuse l'entrata con lucchetti ma le
organizzazioni in qualche modo hanno continuato l'attività.
Secondo alcune di queste, la Regione avrebbe anni fa donato il
sito al Comune di Trieste non rispettando però una delibera del
1990. Dunque: "Non siamo abusivi, le prime associazioni sono
arrivate 35 anni fa riqualificando gli edifici" affermano.
La risposta del sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, è
chiara: "Quel bene è del Comune come ha stabilito il Tribunale,
l'amministrazione ne ha la responsabilità, per questo ho fatto
interdire l'accesso. Ma siamo disponibili al dialogo». (ANSA).
Protestano sloveni sfrattati dal campo profughi
Ospitò esuli istriani. L'area è destinata all'Università
