Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Mostre: Ponterosso-Memorie ricorda la Trieste di confine

Mostre: Ponterosso-Memorie ricorda la Trieste di confine

Negli anni d'oro del commercio transfrontaliero in città

TRIESTE, 29 novembre 2022, 19:46

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Una mostra-installazione dal titolo "Ponterosso Memorie" per raccontare i luoghi e le memorie della Trieste di confine tra gli anni Sessanta e Ottanta. E' parte del progetto che l'associazione culturale triestina Cizerouno porta avanti nell'ambito del festival "Varcare la frontiera" ed è stata inaugurata questa sera al Cavò di via San Rocco a Trieste. La mostra sarà visitabile fino al 10 gennaio 2023.
    Nato da un'idea di Wendy D'Ercole e Massimiliano Schiozzi, Ponterosso Memorie è un progetto dedicato a raccontare la permeabilità della frontiera tra Italia e Jugoslavia nel periodo della guerra fredda. "Un periodo in cui Trieste era una sorta di isola del tesoro per i cittadini jugoslavi. Per ciò abbiamo scelto la mappa come concetto chiave attorno a cui organizzare la mostra", hanno spiegato D'Ercole e Schiozzi. Il limite più meridionale della cortina di ferro infatti veniva varcato da migliaia di cittadini jugoslavi che si riversavano nelle vie di Trieste alla ricerca di beni di consumo, in particolare di jeans, che venivano venduti dai cosiddetti 'jeansinari' ambulanti. Anche caffè, bambole e oro - bene rifugio per affrontare la svalutazione della moneta jugoslava - erano ricercatissimi. "Si trattava di una sorta di grande contrabbando tollerato dal regime di Tito. Tant'è che i telegiornali jugoslavi del tempo raccontavano con servizi le grandi folle che frequentavano la città in occasione del 29 novembre, giornata di festa nazionale. Qui consumismo e comunismo trovavano una sintesi", ha spiegato D'Ercole.
    In esposizione al Cavò ci sono immagini e video che restituiscono il volto della città dell'epoca. Sempre il Cavò sarà sede di appuntamenti che includono incontri, proiezioni, laboratori e presentazioni, occasioni per interviste ad alcuni testimoni degli "anni d'oro" del commercio triestino che hanno portato molti ad arricchirsi in poco tempo.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza