(ANSA) - DUBAI, 16 FEB - "Mentre il panorama dei mercati sta
cambiando e la competizione globale sta modificando i sistemi
industriali, c'è una caratteristica del nostro paese che rimane
solida: uno stile di vita fatto di cultura, storia, arte,
bellezza ed eleganza, fuso con i tratti distintivi tradizionali
delle produzioni industriali italiane riconosciute per il
design, la cura dei dettagli e la qualità dei materiali". Il
Made in Italy è "il modello che i consumatori internazionali
cercano quando acquistano i nostri prodotti. Cercano il "Bello e
Ben Fatto", che non riguarda solo i settori tradizionali come
l'alimentare, la moda e l'arredamento, ma anche altri settori
chiave come la cosmetica, la ceramica, la nautica, l'automotive,
il ciclo e il motociclo e l'audio-video". Lo ha dichiarato la
vicepresidente per l'Internazionalizzazione di Confindustria,
Barbara Beltrame Giacomello, presentando il Rapporto "Esportare
la Dolce Vita" al Padiglione Italia di Expo 2020 Dubai.
"Il Bello e Ben Fatto italiano vale 135 miliardi di euro e
rappresenta una parte consistente delle esportazioni complessive
dell'Italia. Ma soprattutto ha un margine di potenziale
incremento delle esportazioni pari a 82 miliardi di euro", ha
detto Beltrame riprendendo i dati del rapporto.
L'evento a Expo Dubai è stato organizzato da Confindustria e
Sace in collaborazione con il commissariato generale dell'Italia
per Expo 2020 Dubai e Agenzia Ice come occasione per presentare
le potenzialità del Bello e Ben Fatto Made in Italy agli
operatori dell'area del Golfo, in particolare gli Emirati Arabi
Uniti, secondo mercato per potenziale tra quelli emergenti.
Secondo il rapporto "Esportare la Dolce Vita" 2021 -
realizzato dal Centro Studi Confindustria in collaborazione con
Unicredit e con il contributo di Sace, Netcomm e Fondazione
Manlio Masi - il Bello e Ben Fatto italiano vale 135 miliardi di
euro, rappresenta una parte consistente delle esportazioni
complessive dell'Italia ed è trasversale a tutti i principali
comparti dal Made in Italy, seppure in maniera più marcata nei
settori afferenti alle 3 "F" di Fashion, Food and Furniture. Le
eccellenze italiane si dirigono prevalentemente verso i mercati
avanzati, che insieme ne assorbono circa 114 miliardi di euro.
Ammonta invece a oltre 20 miliardi di euro il quantitativo di
eccellenze esportato verso i paesi emergenti.
C'è un margine potenziale di incremento delle esportazioni
pari a 82 miliardi di euro. Il potenziale si ripartisce per
oltre tre quarti nei paesi avanzati (62 miliardi di euro) e per
la restante parte negli emergenti (20 miliardi di euro). A fare
da volano alle esportazioni nei paesi avanzati è la forte
condivisione di gusti e standard che riflettono una sostanziale
affinità dei contesti culturali. Si tratta anche dei principali
paesi con cui l'Italia tesse relazioni economiche. I paesi più
importanti sono Stati Uniti, che sono il mercato con il più alto
potenziale in termini assoluti (15,5 miliardi di euro), Germania
(5,2 miliardi) e Francia (4,4 miliardi). Tra le economie
emergenti i mercati principali sono Cina (3,9 miliardi di euro),
Emirati Arabi Uniti (3,2 miliardi) e Russia (1,3). (ANSA).