(ANSA) - DUBAI, 16 FEB - All'Expo di Dubai è andata in scena
la musica della fratellanza, quella della israeliana 'Jerusalem
East and West Orchestra', che ha composto la musica della sala
del Padiglione d'Israele, che invita a vedere la diversità come
un valore che permette di costruire cose dal tono più ricco e
più elevato.
"Lasciatemi condividere un sogno: quando facciamo le cose
insieme, invece che separatamente, costruiamo qualcosa di più
forte e bello che se facessimo ognuno per proprio conto", dice
il maestro Tom Cohen, direttore artistico della Jerusalem East
and West Orchestra. "Quando noi combiniamo insieme le nostre
lingue, il nostro passato, le nostre culture si crea qualcosa di
infinitamente più grande", continua il maestro israeliano, che
ricorda le sue origini arabe, di essere nato in Iraq e di
essersi trasferito coi genitori in Israele quando era un
adolescente e che suo padre era un ebreo, ma non un religioso.
"La cultura è qualcosa che ci unisce, non qualcosa che ci
separa, al contrario della politica. La musica, come la cultura
ci avvicina", dice il maestro che insieme a una trentina di
musicisti della Jerusalem East and West Orchestra suona in Expo
quelle melodie che, nel padiglione di Israele, hanno provato a
mostrare che, oltre gli accordi di Abramo, ci sono molti più
punti di contatto tra arabi e israeliani e che la diversità è
una opportunità. (ANSA).