(ANSA) - ROMA, 06 FEB - "Quello aerospaziale risulta un
settore trainante per l'intera economia" italiana "e non solo in
via diretta per la capacità che offre per esempio in
telecomunicazioni e osservazione della terra, ma anche in via
indiretta per le positive ricadute economiche che produzioni di
missili e satelliti hanno in vari settori tecnologici di punta,
come nanotecnologie e materiali". Per questi motivi, "il settore
aerospaziale deve essere messo al centro della strategia di
rilancio del nostro Paese. E' un asset strategico, vale da solo
l'1% del Pil e l'importanza di questo dato va oltre il valore
economico, visto che questo comparto ha sempre ricoperto un
ruolo di traino per l'innovazione". Lo ha detto Vito Grassi,
vicepresidente di Confindustria, intervenendo al forum "Il Volo:
Un viaggio tra sfide e innovazione", organizzato in occasione
del Regional Day dedicato alla Campania al Padiglione Italia di
Expo 2020 Dubai.
"E' chiaro che per un Paese come il nostro, povero di materie
prime, con invecchiamento rilevante della popolazione e con una
specializzazione industriale che lo espone alla concorrenza dei
paesi emergenti, è fondamentale dare vita a un poderoso sviluppo
tecnologico in grado di stimolare la crescita e ripristinare la
produttività", ha detto Grassi. "La Campania, insieme a
Piemonte, Lombardia, Lazio e Puglia, rappresenta uno dei più
importanti poli aerospaziali nazionali, non solo per quantità di
imprese, fatturato e numero di occupati, ma anche per una
eccellente rete di ricerca scientifica e di alta formazione" e
"vanta un tessuto produttivo che sebbene messo in crisi dal
Covid, appare dinamico e in crescita", ha detto il
vicepresidente di Confindustria, sottolineando che "il volume
d'affari dell'aerospazio in Campania è stimato in 2,8 miliardi
di euro con numero di dipendenti pari a circa 13 mila, e la
regione da sola esprime una quota del 22% del mercato
nazionale". (ANSA).