(ANSA) - DUBAI, 01 DIC - "Assicuriamoci che le voci delle
sopravvissute vengano ascoltate, non solamente come persone
vulnerabili che hanno bisogno di protezione, ma come agenti del
cambiamento. Invitiamo i governi, società private e filantropi
a finanziare progetti riguardanti la violenza sessuale legata ai
conflitti. E infine, vi chiedo di lasciarvi ispirare dalle
storie delle sopravvissute per intraprendere azioni di grande
impatto, in modo che possiamo finalmente porre fine alla
violenza sessuale legata al conflitto. Affrontiamo le radici che
permettono a questa violenza di continuare e combattiamo insieme
per l'uguaglianza di genere". E' questo il messaggio lanciato da
Pramila Patten, sottosegretaria generale delle Nazioni Unite e
rappresentante speciale Onu sulla violenza sessuale nei
conflitti, parlando a Expo 2020 Dubai in occasione di un evento
organizzato dall'Unfpa, agenzia Onu per la salute sessuale e
riproduttiva, per presentare "Woman even here", una campagna
descritta come "un movimento" creato dall'agenzia Onu per
riconoscere e affrontare le difficoltà delle donne nelle
situazioni di guerra e in contesti umanitari, e dare priorità al
diritto delle donne alla dignità, alla sicurezza e al benessere.
"In questa regione, viviamo alcune delle più impegnative
crisi umanitarie del mondo, per conflitti e guerre e in molti
Paesi come Siria, Yemen, Libia, Palestina, Iraq, Somalia, mentre
le conseguenze sempre peggiori della pandemia Covid-19 hanno
solamente esacerbato le conseguenze sulle comunità di questi
Paesi. In questo contesto, le donne e le bambine soffrono più di
tutti", ha detto Dena Assaf, coordinatrice Onu negli Emirati
Arabi Uniti e vice commissaria generale delle Nazioni Unite a
Expo 2020 Dubai, intervenendo all'incontro. "La loro salute è
compromessa per la mancanza di strutture e servizi sanitari, e
continuano ad affrontare il rischio di essere vittime di
violenze senza alcuna assistenza".
Durante l'incontro, sono stati evidenziati i numeri
drammatici e le terribili conseguenze dei conflitti sulle donne
e le ragazze. In Yemen, le donne sono prese di mira e messe a
tacere con la violenza sessuale, come punizione per il loro
attivismo politico. In Iraq, Libia, Somalia e altri Paesi, gli
estremisti usano lo stupro per controllare le donne e le loro
comunità. E per quanto riguarda il diritto alla salute,
all'evento è stato evidenziato che ogni giorno, in contesti
umanitari, oltre 500 donne e ragazze muoiono per complicazioni
legate alla gravidanza e al parto.
"Ciò di cui le sopravvissute hanno bisogno è di essere
incoraggiate, di opportunità di utilizzare la loro voce e di un
mondo pronto ad ascoltare", ha sottolineato ancora la
rappresentante speciale Onu Patten. "Molto poco della storia
dell'umanità è inevitabile. Spesso si dice che la storia si
ripete, ma la verità è che le persone ripetono la storia.
Dobbiamo scegliere di alzarci e dire: mai più". (ANSA).