Sia nel 1999 che nel 2003, la Corte costituzionale slovena aveva stabilito che la cancellazione fu una mossa incostituzionale. Una decisione simile era stata adottata anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu) nel 2012, ha ricordato la STA. La Cedu aveva stabilito che Lubiana violò i diritti umani dei 'cancellati', compreso quello alla protezione della vita privata e familiare e il divieto di discriminazione.
"Amnesty Slovenia accoglie con favore l'annuncio del Presidente della Repubblica Borut Pahor, che si scuserà a nome proprio e dello Stato per la cancellazione," ossia "l'atto illegale di eliminare 25.671 persone dal registro permanente della popolazione, trent'anni fa ," ha commentato su Twitter Amnesty International (AI) Slovenia, ricordando che AI ;;"ha combattuto per molti anni a fianco dei cancellati" e a favore di "scuse ufficiali a nome dello stato" da porgere agli izbrisani.
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