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Editori a Ue, tutelare società di media più piccole

Editori a Ue, tutelare società di media più piccole

Obblighi di 'due diligence' sono sproporzionati

22 giugno 2021, 17:40

Redazione ANSA

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Editori a Ue, tutelare società di media più piccole - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - Gli editori europei chiedono alla Commissione Ue di "imporre maggiori responsabilità alle piattaforme online globali" garantendo però al contempo che "le piattaforme più piccole gestite da organizzazioni dei media, come i forum di discussione, non siano sovraccaricati dagli obblighi di due diligence". E' l'appello di otto associazioni del settore, tra cui Enpa ed Emma, a sostegno di alcuni emendamenti al Digital Service Act, la proposta di legge della Commissione Ue per regolamentare il web. Gli editori chiedono innanzitutto di garantire che il principio che "ciò che è illegale offline dovrebbe essere illegale online" diventi una realtà applicabile, introducendo quindi alcune modifiche mirate al meccanismo di notifica e azione per la pubblicazione di contenuti illegali e di proteggere la libertà editoriale delle organizzazioni dei media introducendo salvaguardie per vietare alle Big Tech di interferire con i contenuti messi a disposizione dalle diverse testate sui loro servizi.

Tra le altre richieste c'è anche quella di garantire la corretta attribuzione del marchio editoriale dei contenuti multimediali quando il pubblico accede ai contenuti multimediali tramite social network, aggregatori di notizie o motori di ricerca, migliorare la trasparenza dei sistemi di posizionamento delle grandi piattaforme, nonché affrontare le pratiche relative ai dati e il monopolio dei proventi pubblicitari da parte delle piattaforme online globali, garantendo nel contempo la sostenibilità della stampa e dei media. 

 


Limitare tutti i nuovi obblighi di 'due diligence' (controllo e verifica) alle sole piattaforme online molto grandi. E' l'altra richiesta esplicita degli editori europei di giornali (Enpa) e di magazine (Emma) avanzata in una nota congiunta indirizzata alla Commissione Ue a sostegno di un appello firmato insieme ad altre sei sigle del settore per chiedere alcune modifiche nella sua proposta di legge per il digitale (Dsa). Gli editori della carta stampata riferiscono di nutrire "serie preoccupazioni per la minaccia che gli obblighi sproporzionati di due diligence del Digital Service Act rappresentano per la vivace e pluralistica economia delle piattaforme digitali in Europa" e chiedono che "le piattaforme editoriali", che spesso forniscano uno spazio di discussione con i lettori, "mantengano la loro libertà editoriale e siano esplicitamente esclusi dall'ambito dei nuovi obblighi di adeguata verifica introdotti nel Dsa".

Le due associazioni si soffermano poi sulla gestione interna di piattaforme commerciali innovative da parte delle testate, capaci di portare nel mondo digitale servizi di pubblicità e annunci legati all'editoria. "Tali piattaforme includono portali di carriera e lavoro, piattaforme di valutazione e shopping comparativo - spiegano -. I rigidi requisiti di controllo dei contenuti ora nella Dsa pongono un onere sproporzionato sulle piattaforme commerciali di questi editori che sono indispensabili per molti editori e renderebbero ancora più difficile mantenere le loro attività mediatiche in futuro".

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