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Al Pe il no alla riclassificazione della discarica di Magliano Romano

Al Pe il no alla riclassificazione della discarica di Magliano Romano

La petizione dei cittadini arriva a Bruxelles

18 luglio 2022, 10:01

Redazione ANSA

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Al Pe il no alla riclassificazione della discarica di Magliano Romano - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - Arriva al Parlamento europeo il no alla riclassificazione della discarica speciale di Magliano Romano, nel Lazio. A presentare la richiesta oggi alla commissione Petizioni è stato Giuseppe Amendolea, a nome dell'associazione ecologista Monti Sabatini.

L'associazione esprime dubbi in merito alla richiesta di riclassificazione del sito a discarica per rifiuti non pericolosi derivanti dal trattamento di rifiuti urbani misti, ribadendo il principio del primato della normativa europea sulla normativa nazionale in linea con i principi di tutela ambientale. I firmatari temono inoltre che le autorità del Lazio concedano il via libera a una discarica in Valle del Tevere nei pressi di una zona protetta nonché una scuola. Infine, contestano la procedura di valutazione dell'impatto ambientale svolta in passato e chiedono che vengano presi migliori provvedimenti per riciclare i rifiuti nella capitale.

La Commissione europea ha risposto che i punti presentati nella petizione verranno studiati ma ha ricordato anche che l'attuazione corretta del diritto europeo è responsabilità degli Stati membri: "spetta al firmatario rivolgersi alle autorità amministrative e giudiziarie italiane se vuole segnalare il mancato rispetto del diritto dell'ambiente".

Presente alla riunione anche l'europarlamentare e co-portavoce nazionale di Europa Verde, Eleonora Evi, che ha sottolineato come "non sono bastati sette ricorsi vinti al Tar del Lazio per far cambiare passo alla politica locale, nonostante la giustizia amministrativa regionale abbia confermato le criticità" esposte. "Queste decisioni a livello locale sconfessano ogni impegno per mettere in campo un vero cambiamento verso l'economia circolare", ha aggiunto Evi.

Gli eurodeputati hanno deciso di mantenere aperta la petizione per rimandarla alla commissione Ambiente e hanno invitato l'esecutivo a una risposta scritta. Dopo di che, sarà mandata all'Italia una richiesta di ulteriori informazioni.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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