"Nonostante ci siano alcuni recenti segnali di rallentamento, se guardiamo al periodo appena trascorso dobbiamo concludere che l'economia italiana tira". Lo ha detto il presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi, commentando l'andamento dell'economia italiana davanti all'assemblea degli industriali emiliani, riuniti a 'Farete' a Bologna. "In questo Paese che non si è fatto mancare quasi nulla, l'Emilia con la sua forza manifatturiera ha giocato un ruolo chiave", ha continuato Caiumi.
Nell'ultimo periodo, infatti, il fatturato medio delle aziende emiliane e il numero di dipendenti medi delle imprese emiliane superano la media nazionale, per oltre il 50% si tratta di aziende esportatrici, con un'incidenza dell'export sul totale del fatturato pari al 36%, il 32,6% delle imprese ha ottenuto il punteggio massimo per il livello di innovazione raggiunto. Negli ultimi anni, inoltre, sono numerose le Pmi emiliane, che hanno progressivamente ridotto la dipendenza dal credito bancario e aumentato la diversificazione delle fonti finanziarie e del livello di patrimonializzazione. Se il Paese ha fatto bene e noi abbiamo fatto meglio della media del Paese, possiamo responsabilmente dare un significato concreto allo slogan di essere locomotiva distintiva dell'Italia", ha concluso.
E all'assise di 'Farete' ha preso parte anche il presidente della Confindustria nazionale, Carlo Bonomi che ha toccato diversi temi dell'economia nazionale e internazionale. In particolare, ha osservato innanzi alla platea, "abbiamo bisogno di investire per restare competitivi sui mercati internazionali.
Abbiamo bisogno di una politica industriale nazionale e europea che sostenga la manifattura: senza manifattura non c'è Italia e non c'è Europa".
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