Miniature di bottiglie di vino che
diventano orecchini; capsule di bottiglie di Chablis intrecciate
con fili d'argento che si trasformano in collana; alluminio,
plexiglas e acciaio per dare forma a spille dalle forme sinuose
nonché ad anelli e bracciali. Sono le opere d'arte-gioiello
realizzate con i materiali più insoliti e originali le
protagoniste della mostra 'Gioielli in fermento-Arte e vino',
inaugurata oggi nella sede dell'Assemblea legislativa a Bologna
e visitabile fino al 28 ottobre dal lunedì al venerdì, dalle 9
alle 18, con ingresso libero, nel rispetto delle normative anti
Covid. È inoltre prevista un'apertura straordinaria, con visite
guidate, il 29 ottobre dalle 10 alle 13.
La mostra, spiega la curatrice Eliana Negroni, è nata dall'amore
per il territorio della Val Tidone (Piacenza) sbocciato una
decina di anni fa: "Sono arrivata qui da Milano e questo
territorio mi ha letteralmente rapita. Così ho deciso di
coniugare la mia professione, che è quella di incidere i
metalli, con la passione per il vino e le bellezze di questa
valle. Da qui l'idea di dare forma a oggetti che ne ricordassero
le eccellenze utilizzando anche materiali poveri che,
sapientemente lavorati, possono trasformarsi in veri e propri
gioielli. Grazie anche alla collaborazione con l'Associazione
italiana per il gioiello contemporaneo, abbiamo allargato la
prospettiva a un circuito internazionale e da qui è nato il
progetto 'Gioielli in fermento-Arte e vino' che coinvolge 25
artisti da tutto il mondo, in arrivo anche da Giappone, Iran,
Ucraina". Sono oltre 90 le opere in mostra: metalli,
polimeri, carbone, cemento, cartone, vetro e tanti altri
materiali hanno preso vita in forma di gioielli così come il
mosto fermentando nei tini diventa vino. Al progetto, fra i
tanti artisti coinvolti, hanno partecipato alcuni degli autori
di riferimento dell'Emilia-Romagna come Gigi Mariani, Sara
Barbanti, Gianni Riva e le emergenti Margherita Berselli e
Annagiulia Giannetti.
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