Erosione delle coste, cambiamenti
climatici, rischi per il comparto del turismo: sono i temi
principali emersi dal Progetto di Ricerca 'Stimare', Strategie
Innovative per il Monitoraggio e l'Analisi del Rischio Erosione,
coordinato dall'Università di Bologna, realizzato con il
Politecnico di Bari, i cui risultati saranno presentati domani,
in conferenza stampa alle 12, alla Camera dei Deputati, alla
presenza del ministro della Transizione Ecologica, Roberto
Cingolani, e della sottosegretaria di Stato con delega alla
Digitalizzazione, Assuntela Messina. L'aumento delle aree
costiere interessate da imponenti processi erosivi rende
impossibile reperire le risorse necessarie per mettere in
sicurezza l'intero territorio, occorre, quindi, uno strumento
oggettivo per stabilire le priorità verso cui indirizzare le
risorse disponibili e valutare il rischio può essere di soccorso
a tale esigenza.
'Stimare' si è concentrato su 4 siti di studio (Riccione,
Cervia, Margherita di Savoia e Monopoli), analizzando gli
impatti di due tecniche di difesa (Drenaggio delle spiagge ed
Eiettori). Sono state implementate videocamere intelligenti
capaci di rilevare e interpretare in tempo reale l'evoluzione
della linea di riva, e mediante droni, sono stati realizzati
rilievi della topografia. La disponibilità dei big data raccolti
permetterà di realizzare un 'digital twin', un 'gemello
digitale' del sistema mare/costa su cui testare scenari
climatici, fattori di stress antropici o strategie politiche del
Green Deal.
Al progetto di ricerca biennale (2019/2021) ha lavorato un
team di 28 ricercatori. "Reagire alle mutazioni del territorio e
delle coste dovute ai cambiamenti climatici è una tra le tante
sfide del prossimo futuro - spiega Renata Archetti, ingegnere,
docente dell'Università di Bologna e coordinatrice scientifica
del progetto Stimare - Ciò sarà possibile mediante le conoscenze
integrate di esperti ingegneri, oceanografi, geomatici,
sociologi ed economisti".
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