Venticinque anni di impegno
attorno ai temi del lavoro, attorno al cinema che racconta il
lavoro: è il Premio Cipputi, ispirato al celebre operaio
disegnato da Altan, un'istituzione ormai storica, che al
compimento del quarto di secolo sbarca a Bologna 'Sotto le
stelle del cinema', in piazza Maggiore su uno degli schermi più
grandi d'Europa, che la Cineteca di Bologna accende ogni estate
da giugno ad agosto. Due le serate in programma: sabato 3 luglio
con un classico, 'La classe operaia va in Paradiso', diretto nel
1971 da Elio Petri, che affidò a Gian Maria Volonté il volto
dell'operaio Lulù; domenica 4 luglio, invece, consegna del
Premio Cipputi 2021 e proiezione del film vincitore. Sarà lo
stesso Altan a consegnare il Premio: "Bologna - dice - è una
città a cui mi lega da sempre un profondo affetto, dove mi sento
sempre a casa".
"Il primo film della storia del cinema è stato l'Uscita dalle
officine Lumière", ricorda il direttore della Cineteca, Gian
Luca Farinelli. "Da quel momento il tema del lavoro è stato un
po' dimenticato. Siamo felici di accogliere a Bologna il Premio
Cipputi, con la speranza di aiutare il cinema a riscoprire
l'interesse per quella che è l'attività principale dell'essere
umano: il lavoro".
Il premio, proposto nel '96 al Festival Cinema Giovani di
Torino (successivamente Torino Film Festival), diretto allora da
Alberto Barbera e Gianni Rondolino, fu accolto con entusiasmo e
divenne uno dei riconoscimenti più ambiti della rassegna. Dopo
24 ininterrotte edizioni torinesi, da quest'anno il Premio
Cipputi inizia un nuovo percorso a Bologna avendo sempre come
stella polare l'attenzione sulle trasformazioni, passate,
presenti e future che coinvolgono il lavoro.
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