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Venezia, anche i residenti pagheranno per visitare San Marco

Restano gratis riti religiosi. 'Una richiesta di estremo aiuto'

Redazione ANSA VENEZIA

VENEZIA - Anche i residenti di Venezia devono pagare un biglietto per una visita turistica alla Basilica di San Marco, così come accade per i turisti di ogni provenienza. A renderlo noto, oggi su Il Gazzettino è stato il Primo Procuratore di San Marco, Carlo Alberto Tesserin, giustificando la decisione come "una richiesta di estremo aiuto: se non riceveremo sostegni, non usciremo da questa situazione, dobbiamo cercare di fare tutto il possibile per mantenere la basilica in piedi".
    Nella chiesa dei mosaici d'oro l'ingresso resterà gratuito in occasione delle celebrazioni religiose o per la preghiera individuale, limitata allo spazio della Cappella della Madonna Nicopeia.
    Per le visite turistiche, la Basilica di San Marco è aperta dalle 9.30 alle 17.15, pagando un biglietto di 3 euro, con un supplemento di 7 euro per la visita alla "Pala D'Oro" dietro l'altare maggiore. I residenti nel Comune godevano dell'ingresso gratuito, e solo per 'saltare la fila' con la prenotazione online era previsto un prezzo di 2 euro.
    A causa della pandemia, dai 12 milioni di incassi del 2019 si è passati lo scorso anno a zero, facendo venir meno uno dei principali introiti per il pagamento dei dipendenti e per i lavori di manutenzione dell'edificio. "Abbiamo 50 milioni di euro - commenta Tesserin - di investimenti necessari per la chiesa. Oggi perdiamo, per tenerla aperta, un milione al mese.
    Ne spendiamo non meno di cinque all'anno solo per tenerla in funzione. Ricordo che non abbiamo mai chiuso, nemmeno nel periodo più infelice. I costi sono attorno ai quattro milioni, da far fronte con incassi azzerati. Fare tre messe al giorno costa, non certo per i sacerdoti, ma per il personale necessario. E poi il servizio diurno e notturno di guardiania, un minimo di pulizia, gli operai. La prima preoccupazione oggi non può essere il veneziano, prima dobbiamo tornare a respirare; poi, quando ce la faremo, allora torneremo magari a offrire l'accesso gratuito. Per ora però la contingenza è straordinaria - conclude - e c'è preoccupazione per l'assenza di risorse".

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