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Smart working nei borghi, nuova frontiera per il turismo nelle Marche

Acquaroli, puntiamo su trend, qui ci sono tante eccellenze

Redazione ANSA ANCONA

ANCONA - Anche le Marche puntano sul cosiddetto turismo 'di lavoro', legato allo smart working e alla possibilità di lavorare da remoto magari durante qualche giorno trascorso nei borghi storici. Lo ha detto il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, che ha tenuto per sé la delega al turismo, durante l'evento online "Resilienza e innovazione: il modello Marche", secondo appuntamento con "L'economia d'Italia: ripartire dalle imprese" in diretta su Corriere.it.

"Questo trend potrebbe essere una risorsa aggiuntiva - ha spiegato - per questo stiamo ragionando sui borghi digitali" . I borghi storici delle colline marchigiane, ha ricordato, sono al centro del progetto di un circuito turistico "che va costruito in maniera circolare" anche ai fini della destagionalizzazione e del superamento del gap tra entroterra ("penalizzato anche dal sisma") e costa: "nelle Marche in 35-40 minuti si può andare dagli Appennini al mare", godendo della varietà di elementi attrattivi che si possono trovare: "paesaggio, beni culturali, enogastronomia". Acquaroli ha ricordato la "penalità rappresentata dal cratere sismico e dai ritardi nella ricostruzione, che rende impossibile anche solo immaginare investimenti in infrastrutture, economia e turismo. Oggi abbiamo appuntamento con delle cariche istituzionali (il ministro degli Affari regionali Marisastella Gelmini, in visita nelle Marche, ndr) e parleremo di questo".

Sempre nel settore turismo, oltre alla destagionalizzazione, c'è anche l'obiettivo di recuperare visitatori stranieri, soprattutto del nord e est Europa": anche per questo è stata varata una proposta di legge per la creazione di un'agenzia regionale del turismo. "Crediamo molto nelle potenzialità del nostro territorio - ha detto ancora il governatore - anche se non abbiamo un elemento attrattivo forte come possono essere Roma per il Lazio, Firenze per la Toscane o Venezia per il Veneto. Puntiamo sulle nostre tante eccellenze: Rossini, Leopardi, Raffaello, il mare, la montagna, i beni culturali, l'enogastronomia, il paesaggio".

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