Baci di bocche di donne che si
rincorrono a centinaia a formare un lungo dna sulle pareti.
Impronte digitali sgranate come un rosario impresse su una
pellicola. Una grande bandiera che sventola al vento per dare il
suo messaggio. E poi bambini che, con innocenza, riflettono
sulla libertà e sulla effettiva necessità di farsi salvatori del
mondo. C'è il tema dell'identità e dell'individuo in relazione
agli altri e a se stesso al centro del progetto "Art Club #32"
pensato da Mircea Cantor appositamente per l'Accademia di
Francia a Villa Medici. A cura di Pier Paolo Pancotto e in
programma dal 20 maggio al 19 settembre, la mostra rappresenta
una nuova tappa, la numero 32 appunto, del ciclo espositivo
iniziato nel 2016 e dedicato a progetti specifici di artisti di
qualunque nazionalità chiamati a intervenire in luoghi non
canonici della Villa. Partendo dai gesti semplici semplici e
dalle attività quotidiane rappresentati nelle sue opere, Cantor,
artista di origine romena da anni residente in Francia e per la
prima volta a Villa Medici, ha indagato la relazione tra il
contesto storico artistico dell'Accademia e i temi a lui più
cari: temi che, sebbene universali (dalla libertà all'identità
sociale, culturale e politica dell'individuo, fino al rapporto
che lega gli esseri umani), in questo periodo storico dominato
dalla paura e dell'incertezza diventano di stretta attualità. Il
percorso si snoda all'esterno, con i lavori di Cantor che sono
disseminati nei luoghi attorno al grande giardino
dell'Accademia.
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