Lo stop imposto al settore Horeca
a livello globale nel 2020 ha fatto rallentare l'export dei vini
toscani (a quota 758mila ettolitri esportati, il 9% in meno
rispetto al 2019), un risultato compensato dalle vendite retail
in Italia che hanno registrato una crescita del +11%, a fronte
di un +5,3% della media nazionale. Il 'distacco' dalle altre Dop
si conferma anche nei primi tre mesi del 2021, periodo in cui i
vini toscani di qualità sono entrati nelle case degli italiani
attraverso la grande distribuzione segnando un incremento delle
vendite del 19%. È la fotografia del 2020 per il vino toscano
secondo un'analisi Ismea, illustrata oggi a Firenze da Fabio Del
Bravo, in occasione di PrimAnteprima, appuntamento collettivo
con 12 consorzi emergenti, 170 cantine e 400 etichette in
degustazione, promosso da Regione Toscana insieme a Camera di
commercio di Firenze e organizzato da PromoFirenze e Fondazione
Sistema Toscana. L'iniziativa, alla quale ha partecipato tra gli
altri la vicepresidente della Regione e assessore
all'agricoltura Stefania Saccardi, apre la settimana di
presentazione delle nuove annate pronte ad andare in commercio
nei vari territori della Toscana.
Dall'analisi Ismea emerge anche un'evoluzione del consumatore
italiano dei vini Dop toscani, da sempre adulto, con reddito
medio-alto e residente nel centro nord. Nel 2020, spiega ancora
il rapporto Ismea, si è assistito invece a un netto recupero di
interesse da parte degli under 35, il cosiddetto segmento 'pre
family' (+81%) e una spinta espansiva anche nelle regioni del
sud (+23%). Sempre nell'ambito della 'Wine Week Toscana', ha
preso il via e proseguirà fino all'11 giugno, Buywine, la più
importante vetrina B2b dei vini a denominazione della Toscana
con l'incontro, online, tra 130 buyer di tutto il mondo,
selezionati da PromoFirenze e un totale di 150 cantine toscane.
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