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Miocardite più frequente con l'infezione da Covid che con vaccino

Studio, tra 12-17enni rischio da vaccino fino 5,6 volte più basso

Redazione ANSA ROMA

(ANSA) - ROMA - Nei bambini e ragazzi il rischio di sviluppare una miocardite o pericardite a causa di Covid-19 (anche lieve) è molto più alto rispetto a quello a cui si va incontro sottoponendosi alla vaccinazione. È il risultato che emerge da un'ampia ricerca coordinata dall'Harvard Medical School e pubblicata sul bollettino settimanale dei Centers for Disease Control and Prevention americani.

Lo studio ha analizzato i dati afferenti da 40 network sanitari americani prendendo in considerazione un totale di oltre 15mila cittadini che si erano ammalati di Covid o si erano vaccinati. Oltre 3 milioni avevano tra i 5 e i 29 anni, la fascia di età in cui sono state osservate più frequentemente le miocarditi o pericarditi associate a Covid o alla vaccinazione.

Queste complicanze, emerge dallo studio, sono piuttosto rare. E in ogni caso molto più frequenti dopo l'infezione che dopo la vaccinazione, seppure con un'ampia variabilità tra generi e fasce di età.

La ricerca conferma che i casi di miocardite o pericardite dopo la vaccinazione nel sesso femminile sono sporadici e completamente assenti sotto gli 11 anni: il picco massimo si ha tra i 12 e i 17 casi con un valore compreso tra 4,6 e 10,9 casi ogni 100 mila persone. Tuttavia in quella fascia di età il rischio derivante dall'infezione è di 33,6 casi per mille.

Più frequenti, invece, i casi tra i maschi: tra 4 e 6,5 casi per 100 mila tra i 5 e gli 11 anni; tra 3,3 e 35,9 casi per 100mila tra 12 e 17 anni; tra 8,1 e 27,8 casi per 100 mila tra 18 e 29 anni. Tuttavia, scrivono i ricercatori, "anche tra i maschi con età compresa tra i 12 e i 17 anni, il gruppo con la più ampia incidenza di complicanze cardiache dopo aver ricevuto una seconda dose di vaccino a mRNA, il rischio è 1,8-5,6 volte più alto dopo l'infezione da SarsCoV2 che dopo la vaccinazione".
    (ANSA).
   

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