"Dopo la diagnosi non sono riuscito a reagire da solo all'inizio. Ho vissuto come in una bolla, al di fuori di tempo e spazio. Mia mamma si è data molto da fare per cercare un sostegno. Grazie alle sue ricerche sono venuto a conoscenza de La Lampada di Aladino". Mirco ha avuto a 24 anni una diagnosi di linfoma e racconta così il primo incontro con l'associazione fondata nel 2000 a Brugherio, in provincia di Monza, da un gruppo di ex pazienti oncologici. E' lì che ha trovato sostegno e il confronto con persone che vivevano storie simili o che le avevano superate.
La Lampada di Aladino può contare oggi su 70 volontari e la missione che persegue è quella di curare la persona, oltre il tumore. "All'inizio - racconta Mirco in un video realizzato da ANSA - ero restio addirittura a fare i trattamenti. Frequentare l'associazione mi ha dato consapevolezza. Finalmente potevo capire cosa mi stesse accadendo. Tutti i dubbi e le paure che sorgono dal non sapere sono stati colmati. Mi hanno dato un supporto, sia a livello di conoscenza sia a livello pratico, rispetto ai tanti aspetti con cui un malato di tumore deve confrontarsi".
A fondare l'associazione, Davide Petruzzelli, ex malato oncologico. "Ai tempi miei, 25 anni fa – ricorda Petruzzelli - era molto diverso. La mia diagnosi suonava più o meno così: Buongiorno, lei ha un linfoma, ha il 50% di possibilità di farcela e 50% di non farcela". Tra terapie, visite mediche ed esami, all'epoca, Davide iniziò frequentare un gruppo di ragazzi malati di tumore. "Eravamo un gruppo affiatato. Così decidemmo di fondare la 'casa dei malati di cancro'. Uno dopo l'altro ho cominciato a perderli".
Il progetto, però, è cresciuto e questa casa è, oggi, il Centro P.A.R.O.L.A. (Prevenzione Assistenza Riabilitazione Oncologica Lampada di Aladino), un poliambulatorio e centro di riferimento che offre assistenza globale, mettendo a disposizione, attraverso un'equipe multidisciplinare, un supporto durante la fase acuta e post-acuta di malattia. In questo contesto si inserisce il progetto OSIO - Orientamento e Supporto Individualizzato al paziente Oncoematologico, che mira a creare un percorso incentrato, non solo sulla cura del tumore, ma di tutta la persona, realizzato grazie al contributo di Gilead Sciences nell'ambito del Community Award Program, bando di concorso riservato alle associazioni pazienti nell'area malattie infettive e oncoematologiche. "Qui - conclude Petruzzelli, presidente della Lampada di Aladino - non si cura il tumore, ma le Persone che vivono l'esperienza del tumore: questa è la vision, orientata a supportare a 360 gradi chi vive questa difficile prova".
In collaborazione con:
Gilead