"Il green pass va fatto, se ne
parla da tempo e personalmente ero favorevole a un ingresso
condizionato nelle attività al chiuso anche prima che
esistessero i vaccini, nel senso che si poteva già fare con un
tampone negativo. Oggi abbiamo un gran numero di vaccinati,
anche in aumento, il che rende possibile riaprire tutto, ma
ovviamente alcune attività sono più a rischio di altre e devono
poter essere condizionate da un ingresso vincolato a una
condizione di non pericolosità per gli altri. Non sarà
facilissimo ma va fatto". A dirlo, ai microfoni di Radio
Veronica One, l'infettivologo torinese Giovanni Di Perri secondo
cui la misura varata dal Governo "è importante perché i casi
sono in aumento. Certamente gli effetti della vaccinazione si
vedono, tant'è che non c'è una pressione in aumento sugli
ospedali, quindi è la via da percorrere, non ci sono opzioni
alternative".
"Stiamo combattendo una battaglia nel proteggere i benefici
ottenuti grazie ai vaccini e alle politiche di restrizione -
conclude a proposito della manifestazione no green pass di ieri
sera a Torino -, è il momento di tenere la barra dritta perché
se ci lasciamo influenzare da una serie di arbitrarietà che poco
hanno a che vedere con i parametri scientifici si va poco
lontano".
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