Lo stop alle auto diesel e benzina
previsto per il 2035 porterà ad un aumento esponenziale dei
costi di riparazione delle autovetture e a maggiori esborsi sia
in capo alle carrozzerie, sia per gli automobilisti. Lo afferma
oggi Federcarrozzieri, associazione che rappresenta le
autocarrozzerie italiane. Per le auto elettriche il trend è
positivo in tutta Europa mentre l'Italia rappresenta il fanalino
di coda con il 2,6% delle immatricolazioni - spiega
Federcarrozzieri - Questo anche a causa degli elevati costi di
acquisto e di gestione di tali autovetture che, in caso di
guasti o danni che non interessano unicamente la carrozzeria,
presentano spese di riparazione sensibilmente più elevate (tra
il +18% e il +30%) rispetto alle auto a benzina o diesel. "Le
auto elettriche, infatti, appena entrano in una carrozzeria
devono essere messe in sicurezza, e per fare questo occorre vi
sia almeno un addetto abilitato con patentino Pes-Pav - spiega
il presidente Davide Galli - Procedura che inevitabilmente
comporta spese maggiori per gli operatori e quindi per gli
automobilisti. Poi c'è l'elettronica particolare che
caratterizza tali vetture e che determina attività più lunghe (e
costose) per smontaggio, rimontaggio, sostituzione,
programmazione, ricalibrazione, ecc. Basti pesare che per alcune
auto elettriche di nuova generazione si registra un 60% di
elettronica in più rispetto alle vetture tradizionali". "La
carrozzerie dovranno quindi evolversi e aggiornarsi per far
fronte al cambiamento del mercato, ricorrendo a personale sempre
più specializzato e a strumentazione sempre più complessa, con
una selezione naturale degli operatori ma al tempo stesso un
incremento non indifferente dei costi a loro carico che
determinerà, di conseguenza, un aumento esponenziale dei costi
di riparazione delle autovetture" - conclude Galli.
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