In questo periodo post Covid il faro
della DIA è acceso "sulla necessità di eliminare il più
possibile le farraginosità burocratiche. Bisognerà certamente
controllare, però bisognerà assumere una strategia di
prevenzione antimafia adattativa, cioè adattarsi alla scenario
di volta in volta. Se schematizziamo troppo la controparte
capisce lo schema, gioca e ci mette in difficoltà, anche perché
di solito loro vanno molto più velocemente di noi. Quando un
capo della 'ndrangheta dà un ordine dopo un minuto è eseguito,
noi invece abbiamo dei lacci e lacciuoli che rappresentano
certamente un presidio di legalità, ma che non possono
irrigidire lo schema di riferimento". Lo ha detto a Timeline, su
Sky TG24 il direttore della Direzione Investigativa Antimafia
Giuseppe Governale.
"È il momento delle scelte - ha aggiunto il generale
Governale -. Avremo necessità di una classe dirigente che si
muova secondo il principio della responsabilità. Potremmo
trovarci ad affrontare situazioni tipo Expo 2015 che abbiamo
affrontato bene e se ci sono state irregolarità sono state
fisiologiche. Anche sul ponte Morandi l'attenzione non è scemata
e tutto è andato bene".
Per affrontare la crisi "verranno riversate decine e decine
di miliardi di euro che faranno gola alle organizzazioni
criminali. Non possiamo però dire che non devono arrivare, ma è
necessario che arrivino e dobbiamo entrare in campo motivati per
vincere. Non può passare che quando la mafia si muove o assume
decisioni queste sono certe, mentre quando lo stato assume una
decisione è provvisoria se non effimera".
(ANSA)
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