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'Raccontiamo il bene', al via nuova campagna di Libera

'Raccontiamo il bene', al via nuova campagna di Libera

Riutilizzo dei beni confiscati, 991 soggetti in 359 comuni

ROMA, 07 marzo 2023, 12:57

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un popolo variegato di associazioni, cooperative sociali, del mondo del volontariato dalla Lombardia alla Sicilia protagonisti della trasformazione da beni in mano alle mafie a beni comuni e condivisi. In occasione dell'anniversario della legge n. 109/96 per il riutilizzo pubblico e sociale dei beni confiscati alle mafie, Libera ha censito le esperienze di riutilizzo sociale dei beni confiscati.
    Sono 991 soggetti diversi impegnati nella gestione di beni immobili confiscati alla criminalità organizzata, ottenuti in concessione dagli Enti locali, in ben 18 regioni, in 359 comuni.
    Più della metà delle realtà sociali è costituita da associazioni di diversa tipologia (525) mentre le cooperative sociali sono 217 (con 5 cooperative dei lavoratori delle aziende confiscate e 26 consorzi di cooperative). Tra gli altri soggetti gestori del terzo settore, ci sono 13 associazioni sportive dilettantistiche, 30 enti pubblici (tra cui aziende sanitarie, enti parco e consorzi di Comuni che offrono dei servizi di welfare sussidiario dati in gestione a soggetti del terzo settore), 40 associazioni temporanee di scopo o reti di associazioni, 59 realtà del mondo religioso (diocesi, parrocchie e Caritas), 31 fondazioni private e di comunità, 17 gruppi dello scautismo e infine 30 istituti scolastici di diverso ordine e grado. La regione con il maggior numero di realtà sociali che gestiscono beni confiscati alle mafie è la Sicilia con 267 soggetti gestori, segue la Campania 162, la Calabria con 148, la Lombardia con 141.
    Nella ricerca Libera ha ricostruito la tipologia di immobili gestiti dai soggetti gestori; in molti casi la singola esperienza di riutilizzo comprende più beni confiscati, anche di tipologia catastale diversa. Il 40% riguarda appartamenti, abitazioni indipendenti, immobili; il 18% ville, fabbricati su più livelli e di varia tipologia catastale, palazzine; il 19% terreni agricoli, edificabili e di altra tipologia (anche con pertinenze immobiliari); il 10% locali commerciali o industriali, capannoni, magazzini, locali di deposito, negozio, bottega, uffici. Inoltre il 57% dei soggetti gestori svolgono attività che sono direttamente legate a servizi di welfare per la comunità; il 27% si occupano di promozione del sapere, del turismo sostenibile e della cultura e il 10% sono nel mondo dell'agricoltura. Ottantotto soggetti gestori hanno scelto di intitolare la loro esperienza a una vittima innocente delle mafie.
   

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