(ANSA) - ROMA, 22 NOV - E' dedicato al Made in Italy il
calendario 2023 della Guardia di Finanza presentato oggi
all'Auditorium a Roma alla presenza del ministro dell'Economia
Giancarlo Giorgetti, dell'interno Matteo Piantedosi e della
Cultura Gennaro Sangiuliano e del comandante della Guardia di
Finanza Giuseppe Zafarana. Un'opera realizzata con il contributo
di Giorgio Armani - "uno dei massimi maestri della moda e icona
dello stile universalmente riconosciuta, un simbolo di talento
dell'estro e del genio italiano", scrive Zafarana
nell'introduzione del calendario - e all'Ice, l'Agenzia per la
promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese
italiane.
Una scelta, quella di puntare sul made in Italy, che il
numero uno delle Fiamme Gialle spiega così nell'introduzione del
calendario: "il made in Italy non è solo un marchio ma un
condensato di storia, cultura, tradizioni, ingegno, innovazione
tecnologica e maestria artigianale. I prodotti nazionali
continuano ad attrarre e a far tendenza in tutto il mondo
poiché, al di là delle tecniche adottate per realizzarli, sono
espressione concreta di un inestimabile patrimonio: la
creatività, la passione, la cura per i dettagli, il raffinato
senso estetico, la capacità di innovare pur restando fedeli alle
tradizioni". Beni dunque di "inestimabili valore" che vanno
"difesi con fermezza e determinazione" tutelando aziende, marchi
e brevetti, "da ogni forma di imitazione, contraffazione,
usurpazione o plagio". Zafarana ha anche fornito il dato
relativo a quanto la contraffazione del made in Italy 'costa'
all'economia nazionale: 37 miliardi di euro oltre a 4,8 miliardi
di minori entrate in termini di contributi e Irpef non versata.
Due, in concreto, le linee d'azione indicate dal comandante
generale per tutelare il made in Italy, con una "capillare e
strutturata opera di prevenzione" da promuovere "fin dai banchi
di scuola, affinché i giovani possano comprendere quanto sia
alta la posta in gioco". Da un lato, l'impegno per "preservare
le realtà produttive dalle insidie del 'falso'" risalendo le
filiere della contraffazione per perseguire promotori e
organizzatori; dall'altro, la necessità di "neutralizzare tutte
le gravi manifestazioni di illegalità intimamente connesse al
fenomeno della contraffazione: il sommerso d'azienda, il
riciclaggio, l'utilizzo di manodopera irregolare, se non
minorile". (ANSA).
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