Quotidiano Energia - Promuovere la figura giuridica delle comunità energetiche e i gruppi di autoconsumatori da fonti rinnovabili. È l’obiettivo del disegno di legge regionale presentato in Veneto su iniziativa della Giunta, così come era stato preannunciato ad aprile. A supporto del progetto c’è uno stanziamento di 550.000 euro.
Lo scopo è, come si legge nell’atto, “superare l'utilizzo del petrolio e dei suoi derivati” per favorire “la produzione e lo scambio” di energie da fonti rinnovabili, ma anche “sperimentare” nuove forme di efficientamento.
All’interno del testo si stabilisce la definizione di comunità energetica, specificando che possono aderirvi “soggetti pubblici e privati” con partecipazione “libera e volontaria”, mentre la quota di energia prodotta e destinata all’autoconsumo viene fissata almeno al 60% del totale (come si vede nella relazione allegata). Viene inclusa la possibilità di stipulare delle convenzioni con l’Arera per ottimizzare la gestione e l’uso delle reti.
Ancora, tra le altre misure c’è l’istituzione di un tavolo tecnico per “la riduzione dei consumi”, in cui saranno coinvolti i distributori, l’Anci, le associazioni di categoria e quelle di protezione ambientale. Potranno essere pure organizzate occasioni di sensibilizzazione e formazione della popolazione.
Infine, gli stanziamenti per il 2021 vengono fissati a 500.000 euro “per l’esercizio degli oneri legati alla promozione ed al sostegno sul territorio” e a 50.000 euro “per gli oneri derivanti dal sostegno straordinario alla realizzazione di attività correlate alla costituzione delle comunità”.
“L’iter del disegno di legge proseguirà ora con il passaggio in Terza Commissione consiliare per arrivare poi alla discussione in aula - ha puntualizzato l’assessore allo Sviluppo economico e all’Energia, Roberto Marcato - sedi in cui mi renderò fin da subito disponibile ad un costruttivo confronto con i rappresentanti anche di opposizione interessati al tema”.
Già definite in via sperimentale dal Milleproroghe 2019 nelle more del recepimento della direttiva 2018/2001 sulle fonti rinnovabili (Red II), contenuto nel Ddl di delegazione Ue approvato ad aprile, le comunità energetiche sono state sinora regolate a livello regionale dal Piemonte, dalla Puglia e dalle Marche.