Quattro imprenditori nel settore
sanitario ed un medico cardiologo in servizio presso la Asl di
Brindisi sono stati posti agli arresti domiciliari dai
carabinieri con le accuse di corruzione continuata e, a carico
del solo medico, di truffa aggravata e di false attestazioni
nell'utilizzo del badge marcatempo sul luogo di lavoro. Le
indagini, avviate nel 2020, hanno riguardato l'utilizzo ritenuto
"inappropriato, eccessivo ed ingiustificato" di stent
aorto-coronarici e cateteri dilatatori coronarici presso il
reparto di Cardiologia dell'osepdale 'Perrino' di Brindisi.
In particolare, secondo l'accusa vi erano "rapporti affaristici
e corruttivi" tra il medico e gli imprenditori di aziende
fornitrici di protesi cardiovascolari, i quali avrebbero fornito
i dispositivi medici in cambio di danaro e altre utilità, così
danneggiando l'Asl, che avrebbe sborsato somme elevate per
l'acquisto di protesi che non sarebbero state necessarie.
Quindi, secondo i carabinieri, i dispositivi medici sarebbero
stati utilizzati "in misura sproporzionata ed inappropriata
rispetto alle esigenze cliniche ed operative di reparto".
Durante le indagini è stato riscontrato anche che il cardiologo
si sarebbe assentato spesso dal lavoro senza apparenti
giustificazioni per svolgere attività di libera professione
durante l'orario di servizio. Gli arresti sono stati eseguiti
dai carabinieri del Nas di Taranto assieme a militari dei
comandi provinciali di Brindisi, Bari e Matera.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA