(ANSAMed) - BEIRUT, 20 LUG - L'ambasciatore d'Italia in Iraq,
Maurizio Greganti, ha concluso una missione di tre giorni nel
porto di Bassora, città nel sud dell'Iraq nota per essere anche
il capoluogo della regione petrolifera dove opera da anni la
multinazionale italiana Eni. Come riferisce oggi l'ambasciata
italiana a Baghdad, Greganti ha avuto numerosi incontri con le
autorità locali, con i vertici delle realtà imprenditoriali
della zona e con i rappresentanti delle imprese italiane attive
nella regione di Bassora.
Questa - scrive l'ambasciata - è tra le più ricche di
giacimenti di idrocarburi del Paese, settore da cui dipende
l'economia irachena, ma anche tra le più vulnerabili per
siccità, scarsità d'acqua e risalita del cuneo salino dalla foce
dello Shatt al-Arab. Le opportunità offerte dal mercato iracheno
per le imprese italiane nel settore energetico sono state -
secondo l'ambasciata - al centro dell'incontro con il direttore
generale della Basrah Oil Company, Khalid Hamza Abbas, alla
guida della maggiore azienda pubblica irachena.
L'ambasciatore ha delineato al direttore generale il lavoro
realizzato da Eni nel sito di Zubair, nonché quello condotto da
varie altre aziende - come Saipem, Sicim, Peg, Paresa,
Technital. Queste ultime sono attive anche a Faw, il cui porto,
attualmente in via di realizzazione, si auspica che possa
rappresentare "lo sbocco strategico al mare dell'Iraq per
l'esportazione dei propri prodotti nazionali".
L'ambasciatore ha potuto fare visita alle aziende italiane e
ai loro progetti. Presso il campo di Zubair di Eni ha visitato -
accompagnato dal managing director di Eni Iraq, Alberto Manzati
- un impianto di estrazione di petrolio e un impianto di
produzione di energia elettrica, che alimenta anche la rete
nazionale a favore delle città di Bassora e Zubair. "Greganti -
si legge nel comunicato - ha poi toccato con mano i maggiori
progetti di sostenibilità di Eni", nell'ambito della
potabilizzazione dell'acqua e dello sviluppo delle capacità
tecnologiche del sistema sanitario iracheno a Bassora.
(ANSAMed).
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