(di Marco Assab)
Ventinove anni fa la legge 257/92
metteva al bando l'amianto in Italia, ma di amianto si continua
a morire. Ogni anno si stimano per difetto oltre tremila vittime
ed è una certezza come nel 2020, ad aggravare il bilancio, sia
subentrato il Covid-19, che ha inciso su questi soggetti
fragili, portando l'Ona (Osservatorio nazionale amianto) a
stimare in 7mila il numero complessivo di decessi nell'anno.
Cruciale e ben lontano dall'essere risolto il problema dello
smaltimento. Stando ai dati della Società italiana di medicina
ambientale, nel Bel Paese esistono ancora 96.000 siti
contaminati e più di 370.000 strutture contenenti amianto
censite dalle Regioni, tra cui oltre 2.400 scuole a rischio.
Numeri e problemi al centro di un webinar organizzato dall'Anmil
(Associazione fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro),
con il patrocinio dell'Ilo (Organizzazione internazionale del
lavoro).
Diverse le proposte discusse e contenute in una lettera
aperta indirizzata a governo e Parlamento, firmata da
associazioni delle vittime, sindacati, ambientalisti, sindaci,
medici, università: estensione del Superbonus 110% direttamente
alla bonifica dell'amianto negli immobili privati; pieno
utilizzo delle risorse Inail per la bonifica dell'amianto nei
processi produttivi e negli impianti industriali, commerciali e
agricoli, alzando la copertura del contributo al 100%;
finanziamento della ricerca per la cura dei tumori asbesto
correlati, a partire dal mesotelioma; rendere più dignitose le
attuali prestazioni del Fondo per le vittime dell'amianto;
riconsiderare i tempi di accesso alle prestazioni previdenziali
per i malati e gli esposti all'amianto.
Il tema - è stato spiegato - va inserito nel più ampio
contesto della sicurezza sui luoghi di lavoro, partendo da un
dato: "Per ogni euro annualmente investito in prevenzione, le
imprese hanno un ritorno economico di circa 2,20 euro", ha
affermato il direttore dell'ufficio Ilo Italia e San Marino,
Gianni Rosas. Viene quindi ribaltata nettamente l'idea secondo
la quale investire su salute e sicurezza sul lavoro sarebbe un
costo aggiuntivo.
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