Tre piani perimetrati da scaffali con 25mila libri circa: sono le mura della casa dell'83enne Marina Marzoli ad Alanno (Pescara). Ex insegnante di arte, da anni Marina apre le porte della sua casa-biblioteca al pubblico, ad ospiti internazionali e, dal 2021, anche ad un gruppo di persone con disabilità del centro diurno di Alanno per un laboratorio di linguaggio visivo da lei ideato e organizzato, su proposta dell'associazione 'Vittoria, la città dei ragazzi', per quattro mattine a settimana, tutto l'anno.
Una casa che raccoglie i volumi del padre, lo scrittore, poeta, critico d'arte, giornalista, organizzatore di eventi culturali Giovanni Marzoli (1906-1990), che fu prigioniero per sei anni in India, alle falde dell'Himalaya, durante la Seconda Guerra mondiale.
Nato a Termoli (Campobasso), Giovanni Marzoli ha vissuto in Siria, Egitto, Calabria, Puglia, Marche, e, in Abruzzo, ad Alanno e a Pescara. Ha fatto tre volte il giro del mondo per il servizio militare prestato in marina.
Nel 1941 viene fatto prigioniero dagli inglesi che lo deportano in India, dove - "per non morire mentalmente", come afferma la figlia Marina - ha fatto scuola ai suoi compagni analfabeti, ha scritto drammi e commedie musicali, una serie di quaderni di prosa, poesia e aforismi illustrati da altri prigionieri pittori.
Rimpatriato nel 1946 per gravi motivi di salute, Marzoli nel 1949 ha fondato e poi diretto il mensile 'Controvento' la prima rivista letteraria abruzzese del dopoguerra, affermata anche all'estero. Nel 1952 ha fondato 'Mezzosecolo', settimanale illustrato di novelle, romanzi, cinema e varietà, uno dei primi in Italia e unico in Abruzzo. I carcerieri inglesi lo chiamavano 'Controventy'. Lo riferisce in un articolo uno dei suoi compagni di prigionia, che lo ricorda così: “Dal 1940, cioè da quando mi salvò in guerra da sicura morte, fino al 1947, egli mi diede tutti ciò che ho: dal nulla mi portò alla luce, m’insegnò a leggere e scrivere, mi diede educazione, m’inculcò principi, mi guidò negli studi, dalle elementari all’università, mi ha fatto un uomo responsabile, mi ha messo addosso il coraggio nella lotta e la sensibilità poetica nel sentire” (Virgilio Rostro, 'Uno degli uomini che non hanno tempo d’invecchiare', Riccione, 1977).
Marzoli ha scritto romanzi, novelle, poesie, organizzato il Premio internazionale Villa Alessandra, poi divenuto Città di Alanno, ed eventi culturali come Primavera della Valpescara, sempre di concerto con la moglie, la commediografa Clara Perrotti, venuta a mancare nel 2016 a 107 anni, cui è intitolato il teatro di Alanno.
La figlia, Marina Marzoli, nata nel 1940, continua la missione culturale del padre organizzando presentazioni di libri, concerti, esposizioni. E, da ultimo, il laboratorio per giovani con disabilità per la sperimentazione artistica. I ragazzi hanno realizzato dipinti, decorazioni di oggetti e di una pensilina di una fermata dell’autobus del paese e hanno in progetto, con la collaborazione Comune di Alanno, di realizzare murales.
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