Il 2022 è stato un anno difficile
anche per il mercato del vino nella Distribuzione Moderna a
causa degli aumenti di costo delle produzioni e dei prezzi al
pubblico. Il 2023 potrebbe essere ancora un anno difficile per i
volumi, a causa del pieno manifestarsi degli effetti legati al
prezzo, ma potrebbe anche verificarsi un recupero nel secondo
semestre, se l'inflazione calerà e se le promozioni diventeranno
più incisive. Questo il quadro che verrà presentato in dettaglio
dall'istituto di ricerca Circana (già IRI) a Vinitaly (a Verona
dal 2 al 5 aprile), nel corso della 19/a tavola rotonda su vino
e Distribuzione Moderna, organizzata da Veronafiere. Sul podio
delle vendite nell'anno 2022 il Prosecco (Veneto e Friuli V.G.)
con 46 milioni di litri venduti, il Chianti (Toscana) con 17
milioni di litri, il Lambrusco (Emilia Romagna) con quasi 17
milioni di litri. Si fanno notare le buone performance del Nero
d'Avola (Sicilia) al 10° posto con quasi 8 milioni di litri, il
Pignoletto (Emilia Romagna) al 12° posto con 6 milioni di litri,
il Primitivo (Puglia) al 13° posto con quasi 6 milioni di litri.
La classifica dei vini "emergenti", cioè quelli col maggior
tasso di crescita rispetto all'anno precedente, elaborata a
valore, mostra sul podio: Ribolla (Friuli V.G.) con +12%; Muller
Thurgau (Trentino Alto Adige) con +10,0%; Vermentino (Sardegna,
Liguria, Toscana) con +9,9%.
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