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America's Cup 2024: adelante Malaga

37 America's Cup

Responsabilità editoriale Saily.it

AUMENTANO LE QUOTAZIONI PER L’OFFERTA DALLA COSTA DEL SOL – La città spagnola di Malaga ha lavorato nell’ombra negli ultimi tempi, e oggi la sua proposta per ospitare la 37a America's Cup è sul tavolo insieme alle altre: Cork (IRL) foraggiata dai miliardi di Ineos, Jedda (Arabia Saudita) dai petrodollari. Mentre Auckland...

 

La conferma arriva dal sindaco di Malaga, Francisco de la Torre, che in un rapporto scrive che l'evento fornirebbe "un'elevata performance economica in cambio di moderati investimenti in infrastrutture." Lo stesso rapporto chiarisce poi che si stanno cercando sponsorizzazioni private per ridurre il contributo pubblico.

La città andalusa che ha dato i natali a Pablo Picasso, situata a soli 65 miglia nautiche da Gibilterra all'ingresso del Mediterraneo, è la terza città spagnola ad essere associata alla prossima Coppa America, dopo Valencia (ritirata dopo il venir meno del finanziamento regionale) e Barcellona. Quest’ultima sarebbe però in bilico, non avrebbe presentato una proposta ufficiale, ma non si sarebbe nemmeno ritirata pubblicamente.

NEL VENTAGLIO DELLE IPOTESI – A circa due mesi e mezzo dalla scadenza del 31 marzo, entro la quale la location prescelta sarà resa nota, secondo gli osservatori più attenti Malaga sarebbe comunque nel ventaglio delle ipotesi concrete in campo. Le altre sarebbero la proposta recentemente aggiornata e potenziata della città irlandese di Cork, con le basi e l'America's Cup Village nel centro della città, e come noto Jeddah in Arabia Saudita, anche se da più parti si descrive come indebolita per alcuni ostacoli di politica internazionale.

Anche la città neozelandese di Auckland resta nel ventaglio di possibilità, sebbene con entusiasmo e prospettive sempre minori. Il governo della Nuova Zelanda continua a dimostrare scarso interesse per la 37 America’s Cup in casa. Dopo le negoziazioni e l’offerta al ribasso (25% in meno dell’edizione 36 disputata nel 2021), si è saputo che la città avrebbe versato più commissioni di hosting in denaro per la tappa del circuito SailGP, rispetto a quanto offerto agli organizzatori della prossima America's Cup. Ed è rimasta al palo anche la disordinata azione del gruppo Kiwi Home Defense, partita con il piede sbagliato fino ad alienarsi ogni contatto con il Board del defender Emirates Team New Zealand.

AUCKLAND CHIUSA ALLA COPPA? – Una indiscrezione degli ultimi giorni riporta che almeno un team sfidante alla prossima America's Cup (al momento come noto sono tre: Ineos Britannia UK, Luna Rossa e Alinghi) avrebbe cercato di trasferirsi ad Auckland per iniziare a navigare a settembre di quest'anno, ma tutte le domande in tal senso sarebbero state rifiutate.

Se fosse vera, la notizia allontanerebbe forse definitivamente Auckland dalla possibilità di organizzare l'evento nel 2024. Secondo il Protocollo, i team possono iniziare a navigare con gli AC75 solo dal 17 settembre 2022, con eccezione per i nuovi team (come Alinghi), che invece possono andare in mare con gli AC75 della versione 1 a partire dal 17 giugno 2022 (quando in Nuova Zelanda è autunno-inverno).

Secondo la stampa spagnola, il sindaco di Malaga Francisco De la Torre assicura che Emirates Team New Zealand è "molto interessato" alla città per "la combinazione di posizione strategica, clima, regime del vento, cultura e storia, infrastrutture, connettività, qualità e capienza alberghiera. Il sindaco si è spinto molto avanti, affermando che “alcune delle squadre di Coppa potrebbero iniziare a stabilirsi in città tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023. Gli eventi preliminari sono previsti nel primo trimestre del 2024, la Coppa stessa dovrebbe essere completata entro giugno, circa un mese prima dell'inizio dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 (la vela a Marsiglia), alla fine di luglio 2024.”

Ma l’ostacolo principale resta politico: i partiti non vogliono autorizzare spese pubbliche per la Coppa, e lo stesso sindaco insiste affinché il costo del progetto ricada sulle sponsorizzazioni private. Anche se il ministro socialista della Cultura e dello Sport, Miquel Iceta, afferma che Malaga richiederebbe "solo un adeguamento in un'area del porto dove sarebbero le basi delle squadre”, senza la necessità di costruire nuove e costose infrastrutture.

CHI OFFRE DI PIU'? - Insomma, Malaga ci prova sul serio; Cork è appoggiata fortemente dal challenger of record Ineos (e quindi dai miliardi di Tim Ratcliffe); Jeddah è spinta dai petrodollari. Quale farà breccia nel cuore di Grant Dalton?

Responsabilità editoriale di Saily.it