E' una fotografia di un export
umbro "che ha performato meglio della media nazionale" quella
tracciata dall'assessore regionale Michele Fioroni in occasione
di due iniziative promosse dall'Osservatorio regionale sul
settore, che si sono svolte a palazzo Donini.
"Stiamo intrecciando banche dati nazionali con quelle
regionali per cercare di individuare le aree e i Paesi che
possono rappresentare un'opportunità" ha aggiunto.
"Subiamo un calo - ha detto Fioroni, secondo quanto riferisce
la Regione - un po' sul settore metallurgico perché la provincia
di Terni risente degli aspetti congiunturali soprattutto per gli
ordini dalla Germania, cliente fondamentale per l'acciaio. Molto
molto bene invece l'industria di Perugia, soprattutto meccanica
e tessile. Settori nei quali in alcune aree-mercati ci sono
opportunità".
Nel corso della mattinata sono stati presentati in
particolare il rapporto elaborato dall'Aur "Le esportazioni
dell'Umbria: mercati e prodotti" e il premio Export Umbria
Ambassador realizzato dalla Regione in collaborazione con
Sviluppumbria.
Alla presentazione, moderata dal coordinatore del Reo, Luca
Silla, si sono susseguiti gli interventi di Fioroni,
dell'amministratore unico dell'Agenzia Umbria ricerche,
Alessandro Campi, dell'analista Aur, Andrea Crippa, nonché
dell'amministratore Unico di Sviluppumbria, Michela Sciurpa.
"E' un momento di condivisione - ha sottolineato l'assessore
Fioroni - di una strategia regionale sull'internazionalizzazione
ormai ben strutturata. Il rapporto realizzato da Reo e Aur non
vuole essere infatti una semplice analisi dell'andamento
dell'export regionale, ma punta a diventare uno strumento di
indirizzo, con cui testeremo le attuali politiche e grazie al
quale progetteremo i prossimi interventi in maniera sempre più
mirata. Una piccola rivoluzione che mette il dato e l'analisi
micro del tessuto imprenditoriale regionale al centro di misure
sempre più sartoriali a favore delle nostre imprese".
L'assessore ha inoltre aggiunto che "sempre in quest'ottica a
novembre dedicheremo un'intera giornata al premio Export
Ambassador. Un premio che celebrerà le nostre eccellenze che
maggiormente si sono distinte nei mercati esteri, nell'ottica di
favorire la contaminazione e creare una community di imprese che
scambiano i propri successi e difficoltà in un ambito dove
l'esperienza spesso è lo strumento più efficace".
Entrando nel merito del rapporto, l'amministratore unico di
Aur, Alessandro Campi, ha sottolineato che "il report offre uno
spaccato dettagliato dell'export umbro per paesi e settori
prevalenti. L'intento da subito era quello di cercare di offrire
una panoramica il più dettagliata possibile. Siamo quindi
partiti da una rielaborazione dei dati consuntivi forniti dalla
piattaforma Coeweb dell'Istat e arrivati ad individuare i
principali partner commerciali delle imprese umbre per volumi e
settori, delineando così una panoramica molto dettagliata del
posizionamento dell'economia regionale sui mercati esteri".
Dall'analisi emerge quindi che i primi cinque partner
commerciali dell'Umbria sono Germania, Stati Uniti, Francia,
Spagna e Belgio, con una rilevante crescita dell'incidenza del
mercato americano, grazie ad una performance dei prodotti umbri
migliore di quella nazionale. L'Umbria vanta inoltre una
specializzazione esportativa molto marcata, sia rispetto
all'Italia, che rispetto all'Europa, soprattutto in
corrispondenza dei prodotti siderurgici e negli oli e grassi
vegetali e animali.
In termini macro, le esportazioni umbre nel 2022 hanno
superato i 5,8 miliardi di euro, due terzi circa generati dalla
provincia di Perugia e un terzo dalla provincia di Terni mentre
il tasso di crescita nominale rispetto al 2021 ha toccato il 24%
(12,7% in termini reali) a fronte del 20% nazionale.
L'analisi, che ha il pregio di essere aggiornata con gli
ultimi dati disponibili, si sofferma anche sul primo semestre
2023, mettendo in luce con chiarezza la dualità propria
dell'export umbri, in cui la provincia ternana fortemente
specializzata nella metallurgia, subisce particolarmente
l'impatto negativo di fattori esogeni, come la contrazione della
economia tedesca.
Dati ancora provvisori, quelli del 2023, che in conferenza è
stato a più riprese spiegato non smentiscono un trend positivo
dell'export umbro, che continua a registrare andamenti in salita
nella maggior parte dei settori, soprattutto nel tessile e
macchinari, ma appunto rappresentano una congiuntura
particolarmente sfavorevole per lo specifico settore della
metallurgia.
Per quanto riguarda invece il Premio Export Ambassador,
l'evento - prosegue la nota della Regione - è stata l'occasione
per presentare caratteristiche e obiettivi, invitando tutte le
imprese interessate a partecipare. Le candidature dovranno
essere presentate entro il 31 ottobre 2023 all'indirizzo Pec
sviluppumbria@legalmail.it, anche per tramite delle Associazioni
datoriali.
Quello che verrà maggiormente premiato sarà la capacità di
aver realizzato, attraverso l'export e/o progetti di
internazionalizzazione e/o la promozione delle eccellenze e
tipicità territoriali, un contributo significativo al prestigio
e alla positiva diffusione dell'immagine dell'Umbria nel mondo.
Inoltre, per garantire una massima rappresentazione del tessuto
regionale, sono state previste ben quattro categorie differenti,
ossia players, beginners, PMI innovative e social impact.
L'Amministratore Unico di Sviluppumbria Michela Sciurpa, che
ha presentato nel dettaglio tutte le caratteristiche
dell'iniziativa, ha quindi enfatizzato che "promuovere le
migliori pratiche e sostenere la cultura
dell'internazionalizzazione d'impresa. Questo l'obiettivo del
Premio Export Umbria Ambassador".
Inoltre è stato messo in evidenza quanto questa iniziativa
rappresenti concretamente "un'opportunità importante sia per le
imprese già presenti nei mercati internazionali che stanno
rafforzando le loro competenze nell'export, sia per coloro che
iniziano questo percorso. Sviluppumbria è sempre più impegnata
in attività di scouting ed accompagnamento al tessuto produttivo
umbro. La condivisione di casi e modelli di successo nell'export
sperimentati da altre imprese è oltremodo utile per stimolare
anche aziende neo-esportatrici ad intraprendere con fiducia la
conquista di nuovi mercati".
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