(ANSA) - PERUGIA, 13 MAR - La Terza commissione
dell'Assemblea legislativa dell'Umbria, presieduta da Eleonora
Pace, ha approvato la proposta di legge "Disposizioni relative
alla presa in carico delle persone con disturbi della nutrizione
e dell'alimentazione o del comportamento alimentare", a firma
Paola Fioroni, Daniele Nicchi, Daniele Carissimi, Stefano
Pastorelli, Eugenio Rondini, Valerio Mancini (Lega), Francesca
Peppucci (FI), Eleonora Pace (FdI) e Andrea Fora (Patto civico).
Il testo - spiega una nota della Regione - è stato
modificato, prima del voto, recependo le osservazioni contenute
nella scheda tecnico-normativa, relative principalmente ad
aspetti di qualità sistematica e redazionale. Accolte anche le
osservazioni presentate a seguito delle audizioni, con
l'inserimento di riferimenti alla continuità assistenziale anche
post acuzie, ai centri di salute mentale quali componenti della
Rete integrata regionale per la presa in carico delle persone
con disturbi della nutrizione e dell'alimentazione (Dna) e a
tutte le associazioni che svolgono attività sul tema dei Dna.
La legge mira a disciplinare la presa in carico dei soggetti
e a garantire precocità di diagnosi, prevenzione dei
comportamenti a rischio, omogeneità di trattamento, continuità
assistenziale, anche post acuzie, equità di accesso,
appropriatezza e qualità della cura, attraverso una rete
integrata, che opera secondo un modello multidimensionale e
multiprofessionale, prevedendo l'associazione del trattamento
psichiatrico/psicoterapeutico con quello nutrizionale.
La Regione promuove in particolare il miglioramento
dell'integrazione dei servizi della rete, per dare risposte alle
persone con Dna e alle loro famiglie, nel rispetto dei corretti
tempi di cura, nonché la continuità del trattamento ritenuto
necessario dall'equipe multidisciplinare; l'attivazione di
strategie adeguate per ridurre le probabilità di
cronicizzazione; la divulgazione, tra gli operatori sanitari, la
popolazione, in particolar modo giovanile, le famiglie, le
società sportive e le scuole, di informazioni in merito ai
corretti stili di vita e ai servizi offerti dalla rete ed ai
percorsi per accedervi; la stretta integrazione con le
associazioni attive nell'ambito del supporto e sostegno alle
persone con Dna e ai loro familiari, che svolgono attività sul
tema e collaborano in sinergia con i servizi dedicati favorendo
l'intercettazione precoce della patologia, anche attraverso
l'uso di sistemi tecnologici e applicazioni innovative, e
fornendo supporto e sostegno alle famiglie.
Viene creata la "Rete integrata regionale per la presa in
carico delle persone con Dna", di cui fanno parte medici di
medicina generale e pediatri di libera scelta, servizi
ambulatoriali specialistici per i Dna, servizi ospedalieri e
servizi di riabilitazione pubblici e privati convenzionati,
strutture residenziali, strutture semiresidenziali e centri di
salute mentale.
La Rete provvede ad assicurare i migliori risultati in
termini di appropriatezza ed efficacia degli interventi
diagnostici, terapeutici e riabilitativi; il coinvolgimento
attivo delle persone con Dna e delle loro famiglie; la
predisposizione e attuazione di progetti assistenziali
individuali, calibrati sulle esigenze delle singole persone; la
condivisione di percorsi terapeutici comuni; la costituzione di
equipe di diagnosi e cura con competenze in area psichiatrica,
psicoterapica e internistico-nutrizionale, composte da
psichiatri, neuropsichiatri infantili, psicologi e/o
psicoterapeuti, nutrizionisti, dietisti, medici dietologi,
medici internisti, endocrinologi, infermieri, educatori
professionali, tecnici della riabilitazione psichiatrica e
fisioterapisti, affiancati, per casi specifici, da
professionisti di altre discipline.
Presso la direzione regionale Salute e Welfare viene
istituito un gruppo di lavoro tecnico, denominato "Centro di
coordinamento regionale", con compiti consultivi e propositivi
nei confronti della Giunta regionale in materia di Dna. Esso
predispone e propone alla Giunta regionale le linee di indirizzo
in materia di Dna; collabora con le associazioni attive
nell'ambito del supporto e sostegno alle persone con Dna e ai
loro famigliari, anche allo scopo di fornire informazioni sugli
interventi adottati.
Nella Carta dei servizi delle Aziende sanitarie regionali
dovranno essere inseriti: la descrizione della tipologia
dell'offerta rivolta a bambini, adolescenti e/o adulti; le
informazioni sull'operatività dei servizi, sulle modalità di
accesso e di comunicazione, sulle interazioni tra le componenti
della Rete, sull'attività svolta e sulle modalità di sostegno;
le indicazioni e i suggerimenti per il miglioramento della
qualità dei servizi offerti; i riferimenti dei siti web
istituzionali attraverso i quali è veicolata una corretta
informazione. (ANSA).
Terza commissione approva Pdl sui disturbi della nutrizione
"Disposizioni relative alla presa in carico delle persone"
