(ANSA) - PERUGIA, 07 FEB - L'Assemblea legislativa ha
approvato, con otto voti favorevoli della maggioranza e tre
contrari della minoranza, una mozione a firma Valerio Mancini e
Manuela Puletti (Lega) che impegna la Giunta ad attivare
"iniziative volte a scongiurare l'introduzione della disciplina
europea per l'efficientamento energetico degli immobili".
Mancini ha spiegato che "l'Italia è un Paese che si compone di
un'intricata rete di borghi, comuni e piccole frazioni
arricchite da immobili storici e secolari". "Molti di questi -
ha aggiunto - sono adibiti ad abitazione principale oppure sono
sede di istituzioni ed enti. Pare evidente, quindi, che la
direttiva proposta risulterebbe di impossibile applicazione sul
territorio nazionale. Il tipo di ambientalismo e di lotta alle
emissioni messo in campo dall'Europa non trova alcun riscontro
con la realtà e le esigenze dei cittadini. La direttiva
proposta, infatti, evidenzia nuovamente come le azioni europee
siano veicolate dal perseguimento degli interessi di alcuni
Stati membri a discapito di altri. L'approvazione di una simile
direttiva avrebbe il solo effetto di svalutare il patrimonio
edilizio italiano e di impoverire i cittadini. L'Italia ha da
sempre investito sul mattone e non a caso è uno dei Paesi con il
più alto numero di proprietari di abitazioni. La direttiva è un
chiaro attacco all'economia e al patrimonio edilizio italiano e,
pertanto, dovrà essere oggetto della più dura opposizione.
Imporre dall'alto e in maniera indistinta l'efficientamento
energetico significa gravare i cittadini di un ingiustificato
esborso economico che si sommerebbe al già complesso periodo di
crisi. Il patrimonio edilizio italiano, secondo uno studio del
Mef e dall'Agenzia delle entrate, si compone di oltre 57 milioni
di unità immobiliari, di cui almeno 19,5 milioni sono abitazioni
principali. La maggior parte degli immobili italiani ha una
classe energetica di riferimento tra G e F. L'avanzamento di
classe energetica richiede solitamente un taglio dei consumi di
circa il 25 per cento con interventi come cappotto termico,
sostituzione degli infissi, nuove caldaie a condensazione e
pannelli solari. Una serie di interventi, nonché opere di
ristrutturazione e ammodernamento, che necessitano di ingenti
investimenti economici per il raggiungimento dei minimi previsti
dalla Commissione europea. Questa è l'ennesima direttiva fuori
dalla logica e dalla storia. Si tratta di un obbrobrio che va
fermato".
Nel corso degli interventi il consigliere Thomas De Luca (M5s)
ha proposto un emendamento per "predisporre uno stanziamento
adeguato di risorse per accompagnare l'adeguamento alla
disciplina europea", poi riformulato, dopo un primo diniego del
consigliere Mancini nell'accettarlo, aggiungendo "riprogrammando
l'adeguamento con i tempi e le risorse europee con l'obiettivo
della neutralità climatica nel 2050". Anche questa seconda
riformulazione non è stata accettata dal proponente.
"Crediamo nella necessità di procedere verso tutte le azioni
volte a ridurre le emissioni per ogni settore, è un processo
ineludibile" ha detto De Luca. "Ma chi contribuisce a livello
emissivo globale in maniera preponderante - ha aggiunto - non
sono gli edifici, ma i grandi produttori. Non è possibile
prescindere da un principio di giustizia sociale. È assurdo che
i grandi inquinatori non vengano mai chiamati in causa. La Ue
deve fare la sua parte e impegnarsi mettendo a disposizione
risorse utili per le famiglie che si devono adeguare". (ANSA).
Assemblea approva mozione contro norme Ue efficientamento
Disciplina europea per gli immobili
