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Regione: audizioni in Commissione su emergenza energia

Regione: audizioni in Commissione su emergenza energia

L'Organismo presieduto da Mancini sente le associazioni

PERUGIA, 28 settembre 2022, 17:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La seconda Commissione dell'Assemblea legislativa, presieduta da Valerio Mancini, si è riunita a Palazzo Cesaroni per una audizione sul "Recepimento dei dati sui consumi in Umbria ed emergenza energetica" con le associazioni regionali di categoria Confcommercio, Coldiretti, Confindustria, Federalberghi.
    Dagli interventi è emerso una generale richiesta di riduzione della burocrazia legata alle autorizzazioni per i nuovi impianti per la produzione di energia, soprattutto in relazione a strutture fotovoltaiche ed eoliche. È stata anche evidenziata la necessità di intervenire con celerità per affrontare una situazione definita "spaventosa ed abnorme", che rischierebbe di indebolire fino alla chiusura molte aziende della manifattura, del commercio, del turismo e dell'agri-zootecnia.
    Il contesto tratteggiato dagli intervenuti - si legge in un comunicato di Palazzo Cesaroni - è di aumenti "molto pesanti" per gas, energia elettrica e gasolio ad uso agricolo (il cui prezzo, in un anno e mezzo, è passato da 38 centesimi a 1,2 euro al litro). Tutto ciò, unito agli aumenti delle materie prime iniziati già ad inizio 2022, rischierebbe di portare alla chiusura di molte attività - è stato detto -, con ripercussioni negative sull'occupazione e sui redditi delle famiglie, già colpite dall'aumento dei prezzi al consumo.
    Per tentare di fare fronte a questa situazione alcuni impianti produttivi starebbero tentando di sfruttare gli orari in cui l'energia elettrica è meno costosa. Alcuni alberghi avrebbero già previsto di chiudere in novembre per riaprire in primavera.
    Le aziende del comparto agricolo avrebbero necessità di ridurre i costi del gasolio e dell'energia mentre si potrebbero incrementare le fonti rinnovabili creando laghetti artificiali di collina per azionare micro generatori idroelettrici ed ospitare pannelli solari galleggianti.
    Quello della autoproduzione soprattutto attraverso impianti eolici e fotovoltaici è un tema che è affiorato più volte, con la richiesta di ampliare gli spazi e i luoghi in cui poterli installare, salvaguardando le zone soggette a vincolo.
    "Già in marzo - ha ricordato Michele Bettarelli, Pd - ho scritto ai presidenti di Commissione e al presidente dell'Assemblea regionale mettendo in evidenza che saremmo andati incontro a difficoltà enormi legate alle problematiche che qui stiamo affrontando solo oggi. Se la politica si muove solo quando i problemi esplodono arriva sempre in ritardo. Nella seduta del Consiglio regionale di ieri la maggioranza ha scelto di bocciare le mozioni del M5s e dei gruppi di minoranza, senza nemmeno valutare quali erano le proposte contenute in quegli atti di indirizzo. Atti che chiedevano riduzione delle accise e misure immediate per aiutare le aziende ad affrontare la drammatica contingenza attuale".
    Per Thomas De Luca, M5s, "le associazioni di categoria hanno preso parte al tavolo tecnico che la Giunta avrebbe dovuto convocare per agevolare la creazione delle comunità energetiche?". "Il decreto approvato in primavera - ha aggiunto - ha sbloccato l'installazione nei centri storici mentre la Regione Umbria ha approvato un regolamento che definisce i tetti dei centri storici aree 'non idonee'. Anche sulle aree agricole e industriali sono stati posti ostacoli all'installazione di impianti eolici e fotovoltaici. Necessario modificare il regolamento e permettere così alle aziende di fare investimenti mirati a ridurre i costi energetici".
    "Ho depositato in aprile un atto che evidenziava l'esigenza di affrontare il problema che poi, in questi giorni, è esploso" ha sostenuto Vincenzo Bianconi, Misto. "Noi - ha proseguito - non siamo scollegati dal mondo reale e avevamo colto la necessità di intervenire. Speriamo che, finite le elezioni, si possa operare per gli interessi degli umbri. Modificare il regolamento regionale per consentire alle aziende di agire rapidamente per la produzione autonoma di energia. Devono essere rimossi gli ostacoli legati ai vincoli presenti nei centri storici, che impediscono a molti cittadini di produrre energia".
    Mancini, Lega, ha sottolineato che "il Consiglio regionale è attento a queste problematiche". "Il baratro che abbiamo di fronte - ha aggiunto - è di una profondità che non tutti hanno compreso. A livello nazionale sono stati approvati molti decreti ma mancano altrettanti regolamenti attuativi, a dimostrazione della scarsa lungimiranza delle scelte del Governi Draghi.
    L'Umbria potrebbe contare su un enorme patrimonio energetico legato alle biomasse, che però non viene sfruttato. Ed in ogni caso i tempi per la loro messa a regime sarebbero troppo lunghi.
    La nostra manifattura e le aziende energivore umbre hanno bisogno di metano, petrolio e magari anche del nucleare.
    Bisognerebbe porsi delle domande sull'effetto delle sanzioni che abbiamo imposto alla Russia e chiedere al Governo di sterilizzare accise e imposte, annullando Imu D e Tari per le imprese chiuse e gli alberghi non in attività".
   

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