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Assemblea prende atto relazione Garante detenuti

L'Assemblea legislativa, dopo avere preso atto, con voto unanime, della "Relazione del Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive o limitative della libertà personale sull'attività svolta nel 2021 e sui risultati ottenuti", ha votato, sempre all'unanimità una proposta di risoluzione predisposta unitariamente dalla terza Commissione che, sostanzialmente, come ha rimarcato la presidente Eleonora Pace, in fase di illustrazione dell'atto, tiene conto delle indicazioni e proposte emerse in Commissione sia dalla relazione del Garante, Giuseppe Caforio, che da audizioni con i direttori degli istituti penitenziari dell'Umbria. Prima di illustrare il dispositivo del documento, Pace ha sottolineato le maggiori criticità emerse. "Soprattutto - ha detto - con riferimento al sottodimensionamento dell'organico che vede Perugia con 70 unità mancanti, Terni 42, Orvieto 11, Spoleto 41. Tutto questo genera grandi difficoltà nell'esecuzione dei compiti previsti da parte degli agenti. Permane anche una forte difficoltà legata alla problematica linguistica visto l'elevato numero di detenuti stranieri che si ripercuote in modo negativo sulla conoscenza dei propri diritti e doveri, nonché sulla conservazione dei rapporti familiari. Sono anche in aumenti i tassi di suicidio all'interno delle carceri umbre, fenomeno probabilmente correlato all'elevato numero di persone con problematiche psichiche non adeguatamente trattate sai servizi sanitari. Permangono anche forti difficoltà di accesso ai medicinali prescritti. Sono diminuite le presenze settimanali degli operatori e dei medici dei servizi psichiatrici di diagnosi e cure delle Asl territoriali. Inoltre le condizioni di salute e la tutela della popolazione penitenziaria sono fortemente peggiorate. Sono poi in forte aumento gli episodi di violenza e di aggressione ai danni del personale di polizia penitenziaria, nonché atti di danneggiamento nei reparti delle strutture carcerarie. La Commissione ha preso dunque atto dei contenuti dell'articolo 27 della Costituzione che sancisce, tra l'altro, che le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato". Pace ha anche ricordato, tra l'altro, gli effetti restrittivi in conseguenza della pandemia, ma anche che il tasso di detenzione in Umbria è aumentato nel 2021 di 114 unità, passando da 1284 a 1398 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 1335 posti disponibili. Nella Proposta di risoluzione è stato recepito un emendamento proposto da Manuela Puletti e poi sottoscritto da tutti consiglieri presenti in Aula che elimina dal dispositivo un punto che prevedeva la trasformazione dell'articolazione di osservazione specialistica di Spoleto in articolazione permanente di degenza. "Questo - ha detto Puletti - non migliorerebbe in alcun modo la difficile situazione dell'istituto penitenziario spoletino, anzi aumenterebbe le difficoltà di gestione". Alla luce di ciò - si legge in una nota dell'Assemblea -, il dispositivo dell'atto di indirizzo impegna la Giunta regionale a "sollecitare l'Amministrazione centrale penitenziaria affinché provveda ad integrare le dotazioni organiche delle unità di polizia penitenziaria, del personale amministrativo ed educativo, anche alla luce del recente incremento dei fondi statali destinati al potenziamento del personale; attivarsi presso il Governo affinché attui le direttive della Convenzione di Strasburgo siglata nel 1983 che prevede il trasferimento senza previo consenso dei detenuti affinché scontino la pena nel loro Paese di origine; attivarsi altresì presso il Governo affinché sia previsto il trasferimento immediato dei detenuti problematici; a sollecitare il Governo a istituire nuovamente il provveditorato dell'amministrazione penitenziaria dell'Umbria, autonomo da quello della Toscana; sollecitare il Governo affinché valuti il riconoscimento dell'autonomia decisionale del comandante della polizia penitenziaria delle strutture carcerarie negli interventi di tutela della sicurezza dei detenuti e degli agenti; sollecitare il Governo affinché fornisca gli strumenti adeguati alla tutela degli agenti e alla sicurezza dei detenuti". Viene inoltre previsto che la Giunta si attivi per ripristinare la presenza del personale infermieristico e dei medici di guardia previsto dalle dotazioni organiche e dagli accordi con le Asl umbre, nonché la collaborazione con i medici specialistici a cui è stato interrotto il servizio; realizzare nel più breve tempo possibile una Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza nel territorio regionale (Rems), integrata con l'offerta assistenziale dei Centri di salute mentale territoriali; definire un piano di prevenzione delle malattie infettive trasmissibili che consenta all'Amministrazione penitenziaria di programmare l'adeguamento degli spazi lavorativi e di convivenza; promuovere l'offerta formativa e di sostegno all'inserimento lavorativo rivolti alle persone detenute o che accedono a misure alternative alla detenzione; potenziare nelle strutture carcerarie la fornitura dei libri di testo e degli strumenti didattici, anche quelli informatici consentiti, d'intesa con l'Agenzia per il diritto allo studio universitario dell'Umbria (Adisu), a beneficio dei detenuti e del personale della polizia penitenziaria; sostenere percorsi e progetti di trattamento e reinserimento sociale orientati all'espressività artistica e culturale, anche attraverso la promozione di eventi dedicati; sollecitare l'Amministrazione centrale penitenziaria, attraverso il Ministero della Giustizia, affinché vengano contenute le carcerazioni negli istituti regionali, già di molto superiori alla reale capienza; sollecitare l'Amministrazione centrale penitenziaria al fine di procedere nel più breve tempo possibile agli adeguamenti infrastrutturali e tecnologici delle strutture carcerarie". Thomas De Luca, M5s, dopo avere annunciato il suo voto favorevole, ha precisato che "un conto sono gli impegni contenuti nel documento che chiedono l'interlocuzione con il Governo, altra cosa è l'aspetto sanitario, in capo, per competenza, alla Giunta regionale". "Per quanto concerne l'organico - ha aggiunto - basta leggere la relazione del Garante per capire come le carenze strutturali, soprattutto in termini di personale medico ed infermieristico. Rispetto a quello medico, in Commissione ci eravamo lasciati con l'impegno di fare una comparazione tra le varie realtà regionali e come anche a livello contrattuale venivano sviluppati metodi di incentivo per chi opera nelle carceri. Auspico che la Giunta regionale lavori in tal senso". "La materia è fondamentalmente di competenza governativa" ha quindi rilevato l'assessore Enrico Melasecche. "Il ruolo della Regione, che verrà svolto - ha proseguito -, è di sollecitare il Governo affinché tutte le richieste inserite nella Proposta di risoluzione vengano tenute in considerazione. Si sta aprendo un confronto diretto con il Governo su queste tematiche e cercheremo di portare avanti al meglio questo confronto in modo tale da poter conseguire i migliori risultati possibili".

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