(ANSA) - PERUGIA, 27 GEN - "Il dovere a informare non può
essere ingabbiato ma naturalmente sta al senso del dovere
deontologico dei giornalisti e alle Procure di trovare un
equilibrio": lo ha detto il procuratore generale di Perugia
Sergio Sottani rispondendo a una domanda dei giornalisti in
occasione di un incontro con i rappresentanti dei mezzi
d'informazione in vista dell'inaugurazione dell'anno giudiziario
presso la locale Corte d'appello.
"Il legislatore - ha sottolineato il magistrato - ha tutto il
diritto di fare le leggi che crede, è sempre bene ricordarlo. E'
però fondamentale che non sia animato da finalità strumentali
diverse da quelle che devono essere, in questo caso il delicato
equilibrio tra dovere d'informare e dovere di segretezza".
"Quando invece si fanno delle leggi con il solo fine di punire
qualcuno - ha detto ancora Sottani -, siano i giornalisti o i
magistrati, è chiaro che le leggi assumono il carattere di una
norma manifesto ideologico più che norma concreta. Questa legge
ha alcuni profili di doverosa tutela della disciplina della
privacy ma in alcuni casi diventa di difficile attuazione e
quando questo accade si presta il fianco al rischio violazioni".
Alla Procura generale è stato creato un apposito osservatorio
sul tema insieme all'Ordine dei giornalisti dell'Umbria.
"Un'esperienza molto positiva che va sviluppata e ulteriormente
migliorata" l'ha definita Sottani.
Tornando all'applicazione della legge il magistrato ha fatto
l'esempio degli smartphone "che ormai contengono tutte delle
nostre vite". "Sequestrare e fare una copia forense è a volte
doveroso per le indagini - ha affermato Sottani - ma non è
pensabile che tutto quanto dentro possa essere pubblicato.
Questo è l'equilibrio che si pone alle Procura che quando fanno
un sequestro devono poi essere capaci di selezionare i dati e
trattenere solo quelli utili per l'indagine". (ANSA).
Pg Perugia, dovere informare non può essere ingabbiato
Per Sottani su presunzione innocenza serve "equilibrio"
