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Elezioni: l'enigma del voto italiano in Alto Adige

Elezioni: l'enigma del voto italiano in Alto Adige

Serafini, "sei liste di centrodestra sarebbero mezzo suicidio"

BOLZANO, 27 marzo 2023, 15:10

Redazione ANSA

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In Alto Adige, ad ogni tornata elettorale, il numero dei consiglieri provinciali 'italiani' è uno dei dati più interessanti e più analizzati. In autunno sulla carta, con il 26% dell'elettorato, potrebbero essere nove i rappresentanti del gruppo linguistico italiano. Dopo la storica flessione a cinque nella precedente legislatura, attualmente sono otto i consiglieri della lingua di Dante. "La partecipazione al voto è fondamentale, negli ultimi vent'anni vi è stata una forte fuga dal voto, più degli elettori italiani, che degli elettori tedeschi", spiega Toni Serafini, ex sindacalista e attento osservatore della scena politica in Alto Adige.
    Secondo Serafini, "il risultato elettorale dipende da almeno tre fattori: partecipazione al voto, numero delle liste in campo e qualità delle liste". Nelle ultime due elezioni provinciali del 2013 e del 2018, hanno partecipato 14 liste e di queste solo 9 hanno ottenuto seggi. "Cinque hanno disperso i voti. Oggi si parla di ben sei liste di centrodestra (Fdi, Lega, Forza Italia, Centro Destra - Maturi, Rinascimento - Sgarbi e Lista Civica), ma non penso che ad ottobre ci saranno sei liste, sarebbe un mezzo suicidio", commenta Serafini.
    Interessante anche la situazione a sinistra del centro con Pd, Sinistra, Verdi-Gruene e Team K. "Le prime due - spiega - sono votate soprattutto da elettori italiani, le seconde due hanno un significativo consenso anche tra gli elettori italiani". Secondo Serafini, "poi bisogna vedere che scelta faranno Italia Viva e Azione, già unite alle politiche del 25 settembre 2022. Ed inoltre un certo numero di voti italiani vanno anche alla Svp".
    Serafini per il momento non fa prognostici. "È tutto ancora in movimento, è prevedibile un rimescolamento dei seggi, soprattutto nel centrodestra, con un aumento dei seggi di FdI, ma non solo". Serafini conclude auspicando che nella imminente campagna elettorale "si parli di contenuti su cui motivare e mobilitare gli elettori".
   

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