Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Ora gli smart worker sono dirigenti e dipendenti pubblici

Ora gli smart worker sono dirigenti e dipendenti pubblici

"Home office ha un futuro anche dopo la pandemi"

BOLZANO, 16 aprile 2021, 10:52

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

A un anno dal primo lockdown gli smart workers sono dipendenti pubblici, dirigenti e personale altamente qualificato. Lo rivela un'inchiesta dell'Istituto Promozione Lavoratori (Ipl) di Bolzano. Per gli intervistati il mix ideale è di 2-3 giorni alla settimana di lavoro da remoto.
    La stragrande maggioranza di chi non ha lavorato da remoto dichiara che il proprio lavoro non si può svolgere a distanza (85% degli intervistati), mentre minoritarie: non gli è stato permesso (3%); la presenza del capo era necessaria (2%); dimensione della casa o presenza di altre persone in famiglia (2%); altri motivi (8%).
    "Emerge che il 46% dei lavoratori e delle lavoratrici del pubblico impiego ultimamente era in smart working, quota che scende al 31% per gli occupati nel privato", evidenzia la Vicedirettrice dell'Istituto Silvia Vogliotti, che ha elaborato i dati insieme alla tirocinante Gaia Peressini. "Non si evidenziano differenze di genere, mentre era in lavoro da remoto il 40% di chi ha un contratto fisso e il 15% di chi ha un contratto a tempo determinato", prosegue Vogliotti. Rispetto alle professioni, gli smart workers sono soprattutto dirigenti, professionisti altamente qualificati e addetti a lavoro di ufficio, con quote superiori al 50% di lavoratori da remoto in tutti e tre i casi. Molto meno diffuso il lavoro da remoto nelle attività commerciali (il 19% degli intervistati), nei servizi (18%), nonché negli operai specializzati (14%), mentre nessun operaio qualificato o non qualificato dichiara di aver lavorato ultimamente da remoto.
    Passata la fase emergenziale quali elementi sono ritenuti importanti dai lavoratori e dalle lavoratrici al-toatesine per lavorare da remoto? Gli intervistati evidenziano la possibilità di ottenere premi di risultato e produttività anche se si lavora da remoto, di fare formazione e la possibilità di avere comunque momenti di confronto in presenza con colleghi e capi. "Lo smart working ha un futuro anche dopo la pandemia", è convinto il presidente dell'Ipl Dieter Mayr. "Perché questo accada, però, le condizioni devono essere quelle giuste. Sono quindi necessarie regole chiare, concordate a livello di contrattazione collettiva", conclude.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza