Nella notte tra giovedì 9 e venerdì 10 ottobre Genova rivive l'incubo dell'alluvione del 2011.
Un fortissimo temporale provoca l'esondazione del torrente Bisagno, che attraversa la città. L'acqua invade le strade trascinando via ogni cosa. Gli abitanti fuggono dalle case e si riparano ai piani alti.
Parte della citta' rimane al buio e le strade si trasformano in un mare di fango. Le auto parcheggiate vengono trascinate dalla corrente. Gli abitanti dei quartieri piu' colpiti denunciano vari episodi di sciacallaggio.
Antonio Campanella, un infermiere di 57 anni, viene travolto dall'acqua e perde la vita. Il suo corpo sara' recuperato dai vigili del fuoco.
Si scatenano intanto le polemiche da parte dei municipi per la mancanza di un'allerta della Protezione Civile.
Il sindaco di Genova, Marco Doria, viene contestato duramente dai cittadini. Lui ribatte: "Nessuno ci aveva avvertito".
Scattano i soccorsi e le iniziative di solidarieta'. Interviene l'esercito e decine di giovani provenienti da tutta Italia, "gli angeli del fango", arrivano in città per dare un proprio contributo.
Ma solo un mese dopo l'alluvione, la Liguria torna a piangere per il maltempo: alcune ore di piogge torrenziali, concentrate sul Golfo del Tigullio e il suo entroterra, uccidono a Levi due persone, la cui casa casa viene travolta da una frana.
E a metà novembre, poi, ancora piogge.
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