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  • Recovery:digitale asse portante ma in Italia solo 0,5% a 5G
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Recovery:digitale asse portante ma in Italia solo 0,5% a 5G

Operatori tlc, allocare almeno quanto Germania e Spagna

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Quali speranze le persone associano al Piano di ripresa e resilienza? Una soluzione per la salute prima di tutto, poi al lavoro e non pochi, tre su quattro, pensano che il digitale sia importante per la ripresa economica in Europa. La politica italiana, inizialmente allineata a questo, sembra essersi allontanata: gli iniziali 11 miliardi che il PNRR aveva destinato al digitale quando erano iniziate le discussioni a inizio estate, riferiscono fonti che hanno avuto modo di leggere le bozze, a dicembre si sono ridotti a 5/6 miliardi e negli ultimi mesi sarebbero stati addirittura tagliati a 3,3 miliardi, solo 2,2 per banda ultralarga e 5G, quindi ragionevolmente solo 1 miliardo per il 5G.
Una cifra assolutamente insufficiente, è l'allarme delle tlc, complessivamente per le infrastrutture digitali servirebbero almeno 10 miliardi secondo i calcoli di Asstel, perchè senza infrastrutture digitali non c’è digitalizzazione.
La Commissione europea aveva dato istruzioni ai Governi: "ogni piano di ripresa e resilienza nazionale dovrà includere un minimo del 20% della spesa per favorire la transizione digitale" e "garantire che gli investimenti siano convogliati sia verso le infrastrutture che le capacità digitali". Ai piani per il 5G secondo le prime indicazioni, è stato destinato appena lo 0,5% delle risorse complessive previste dal Piano di Ripresa e Resilienza. La Germania ha previsto un investimento di circa 6 miliardi di euro per garantire, entro il 2025, il massimo sviluppo del 5G, in particolare nelle aree interne e rurali. Anche la Spagna, a dicembre 2020, ha presentato un piano di oltre 4 miliardi e l'Italia, fanno notare gli operatori di tlc, dovrebbe allocare almeno altrettanto. I cittadini percepiscono questa urgenza come emerge dall'indagine condotta da Kantar per il Vodafone Institute su 15mila persone in 15 Stati. Il 75% mette in testa la digitalizzazione della PA (75%), poi le skill (74%) e sullo stesso piano la connettività (73%).
La distonia emerge guardando il Piano approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 12 gennaio, dove si dice che la digitalizzazione è fondamentale perchè abilita gli altri due assi strategici (transizione ecologica e inclusione sociale), che dovranno guidare l’azione di rilancio del Paese. Le indagini più recenti il report di EY 'Digital Infrastructure Index' del gennaio 2021, fanno emergere che quasi tutte le Regioni italiane presentano aree nelle quali le infrastrutture non sono ancora adeguatamente sviluppate. E Agcom ha fatto emergere 200 Comuni, le cosiddette aree bianchissime, dove non è presente connessione di nessun tipo. La rete 5G,rappresenta senza dubbio il principale driver abilitante, capace non solo di accelerare la trasformazione tecnologica ma anche sostenere una trasformazione inclusiva del Paese, come sottolinea un White Paper, presentato al World Economic Forum in collaborazione con PwC. Perchè, arrivati a questo punto, non si tratta più solo di completare la copertura ma anche di dare qualità alla connessione, con l'esplosione dello smartworking (che coinvolge 80mila persone dalle 15 mila pre pandemia) e della didattica a distanza. Durante l'emergenza la domanda di connettività ha fatto un balzo del 70% imponendo agli operatori di tlc di accelerare i loro piani. Gli operatori hanno segnalato però che già ora servono reti più evolute ma - è l'appello urgente serve un’accelerazione che gli operatori da soli non possono sostenere.

In collaborazione con:
Vodafone

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