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Recovery: Flp, rischio fallimento senza una P.a. efficiente

Carlomagno, servono assunzioni e valorizzazione delle competenze

ROMA ANSAcom

Si sta per aprire una partita cruciale per i rinnovi dei contratti della pubblica amministrazione che può contribuire al successo, o al fallimento, del piano italiano di ripresa e resilienza, secondo l'analisi di Flp – Federazione dei Lavoratori Pubblici. “Senza una pubblica amministrazione efficiente il Recovery Plan è destinato al fallimento”, afferma il segretario generale, Marco Carlomagno, all'evento "Italia 2021. Le sfide della Pubblica Amministrazione” organizzato con Consenso Europa.

I lavori sono aperti dal ministro per la P.a., Renato Brunetta, che annuncia nell'arco di poche ore l'atto di indirizzo per sul rinnovo dei contratti pubblici. "Entro fine aprile", è quindi l'impegno dal palco del presidente di Aran, Antonio Naddeo, potrebbe arrivare la convocazione dei sindacati per il primo contratto, quello delle funzioni centrali, ministeri, enti pubblici non economici.
"Attendiamo che partano i nuovi contratti perché senza i nuovi contratti non possiamo rinnovare l'ordinamento professionale, non possiamo prevedere le figure professionali che servono attualmente, non possiamo prevedere la creazione di un'area di mid-management che serve proprio per attrarre i migliori nella pubblica amministrazione", commenta Carlomagno che indica come priorità assunzioni, cambio di mentalità, valorizzazione delle competenze.

La posta in gioco è alta perché, come afferma Brunetta, "gli italiani hanno bisogno di una pubblica amministrazione forte, moderna, qualificata e ben pagata". E la strada da fare lunga visto che, come sottolinea Flp - con un’età media di 56 anni, superiore a quella degli altri Paesi europei, e con pericolose carenze di personale, la Pubblica Amministrazione italiana da circa 15 anni è rimasta bloccata sul piano della formazione e degli investimenti, addirittura dimezzati quelli sul capitale umano.
La necessità di uno slancio nel reclutamento è riconosciuta anche dal presidente dell'Inps, Pasquale Tridico che dice di apprezzare "moltissimo il nuovo corso" del governo. Concorde anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Vincenzo Amendola, che nel suo intervento ha definito “centrale” il capitale umano della P.a. per la ripresa economica del nostro Paese e ha aggiunto che servirà “un meccanismo burocratico efficace e veloce di assorbimento delle risorse europee”.

Il vicepresidente del Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo ha indicato poi come “con lo sblocco del turnover è importante che si ricerchino le necessarie figure professionali per la P.a. rivedendo anche le procedure concorsuali."
Alla base della grande rivoluzione che deve attendere la Pubblica Amministrazione italiana c'è un cambiamento sostanziale nel modello organizzativo, per Flp: “Si deve passare a una logica di risultato – dichiara ancora Carlomagno – bisogna abbandonare modelli meccanicistici dove è il sistema a pensare per tutti, ognuno deve essere chiamato a fare la sua parte, la situazione lo richiede, gerarchizzazione e parcellizzazione devono essere sostituite da autonomia e responsabilità”.

Secondo Flp, le competenze all’interno della PA esistono ma non sono conosciute dalla stessa macchina. “Servono banche dati – ha detto Carlomagno – servono percorsi di formazione sia continua che mirata per allineare le competenze possedute a quelle richieste per la funzione, serve la valorizzazione della professione”.
Un altro punto focale in questa grande operazione di “manutenzione straordinaria” del nostro settore pubblico, secondo la Federazione, è rappresentato dalla rivisitazione degli ordinamenti professionali e dalla riapertura delle carriere con sistema che leghi la condizione economica e giuridica all’accrescimento delle competenze specifiche.
“Non abbiamo intenzione di difendere lo status quo - conclude Carlomagno - che ha fatto comodo alla peggiore politica e al peggior sindacato, ma promuovere soluzioni che facciano funzionare sempre meglio il settore pubblico perché non dimentichiamo mai che la crescita stabile della nostra economia passa per la crescita di produttività del settore pubblico e che l’articolo 98 della nostra Costituzione mette i pubblici dipendenti al servizio esclusivo della nazione e non il contrario”.

In collaborazione con:
Flp Federazione Lavoratori Pubblici

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