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Mattarella: 'Lotta all'evasione fiscale centrale nel Pnrr'

Ucraina

Mattarella: 'Lotta all'evasione fiscale centrale nel Pnrr'

Il presidente della Repubblica in Svizzera per una visita di Stato. 'Una efficace difesa dei valori democratici e dello Stato di diritto sia una responsabilità che ricade su tutti i popoli del continente'

BERNA, 29 novembre 2022, 16:11

Redazione ANSA

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Mattarella in Svizzera - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mattarella in Svizzera - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mattarella in Svizzera - RIPRODUZIONE RISERVATA

"In Italia si è fatto molto sul Pnrr per quanto riguarda l'evasione fiscale, con molta concretezza e indicazioni e non ci sono segnali che questo capitolo venga cambiato". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rispondendo ad una domanda al riguardo, durante la conferenza stampa congiunta con il presidente svizzero Ignazio Cassis, e chiarendo che la lotta all'evasione fiscale rimane centrale nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. "L'evasione fiscale e' un problema grave per qualunque paese, lo e' in maniera importante per l'Italia e si e' fatto infatti molto. Nel Pnrr questo e' un tema che viene sottolineato con molta concretezza e molte indicazioni ed e' gia' stato tra l'altro definito con l'Ue e non vi sono segnali che venga cambiato".

 

 

 

"Oggi il panorama internazionale è gravemente condizionato e ferito dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina che ci riporta alla peggior epoca degli imperialismi e dei nazionalismi e rappresenta una lacerazione profonda di quella trama di norme e principi giuridici che hanno dato sostanza al sistema multilaterale fondato sul diritto internazionale e sulla eguaglianza fra gli Stati. La minaccia posta dalla Russia alla pace e alla sicurezza, richiede da parte di tutte le democrazie, in particolare quelle europee, un rinnovato slancio di unità e coesione". Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Berna.

Mattarella in Svizzera, la visita al museo di Paul Klee e alla cattedrale di Berna

 

"Sin dall'inizio del conflitto, Svizzera e Italia hanno assicurato massima solidarietà nei confronti del popolo ucraino, con un impegno che ha trovato momenti significativi nella Conferenza di Lugano per la ricostruzione dell'Ucraina dello scorso maggio e nella decisione di aderire alle misure sanzionatorie definite a livello internazionale. Guardiamo con profondo rispetto all'approccio adottato dalla Confederazione, tanto più in quanto consapevoli di come esso abbia generato una riflessione e un confronto sui confini della politica di neutralità. Consentitemi di esprimere la convinzione che una efficace difesa dei valori democratici e dello Stato di diritto sia una responsabilità che ricade su noi tutti, popoli del continente. Si tratta di quelle "libertà dei moderni" giustamente esaltate da un grande pensatore svizzero, Benjamin Constant, in quanto essenza della civiltà europea. Le autocrazie sfidano il modello di pacifica convivenza internazionale e di convivenza democratica: è questione grave e non dobbiamo sottovalutarla. Sono sfide che non possono essere agevolate da incertezze e divisioni fra i popoli liberi". Lo ha ricordato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando oggi a Berna dove si trova in visita di Stato. 

"La collaborazione sempre più stretta fra la Svizzera e l'Unione Europea - ha proseguito - rappresenta un valore alla cui crescita tutti siamo chiamati a contribuire. La decisione di porre fine al negoziato sull'Accordo Quadro Istituzionale ha rappresentato, in questo senso, una battuta d'arresto. È vivo auspicio dell'Italia che il confronto possa presto riprendere su nuove e più robuste basi. Si tratta di conservare e ulteriormente approfondire quel percorso virtuoso e, per certi versi, unico, che ha caratterizzato, sin dagli anni novanta, il coinvolgimento della Svizzera nel più ampio progetto di condivisione dell'acquis comunitario nelle libertà fondamentali, nel rispetto delle opzioni che la Confederazione riterrà di fare proprie. Lo sviluppo di relazioni sempre più strette tra Berna e l'Unione Europea non solo non va abbandonato ma, anzi va coltivato con ancora maggiore convinzione. Unione Europea e Confederazione sono partner necessari, affidabili, amici, interdipendenti, uniti da un destino comune dettato dalla appartenenza alla civiltà europea".

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