(ANSAmed) - RABAT, 28 MAR - Una campagna di boicottaggio
prende di mira il marchio francese Lacoste. Da qualche giorno
sui social, l'hashtag 'BoycottLacoste' accusa una polo, il
modello L1212 della serie Worldwide di essere "scandalosamente
contro il Marocco" e invita "a non comprare più nei negozi del
marchio". La moda non c'entra nulla. Il modello riproduce
sull'iconica maglietta da tennis una mappa del mondo che divide
il Sahara occidentale (per gli indipendentisti, a Rabat chiamato
invece 'marocchino') dal Marocco.
Una mappa che è già stata molte volte al centro di
contestazioni, persino contro Google. Il territorio desertico al
confine con la Mauritania è conteso tra Marocco, che ne
rivendica la sovranità, e il Fronte Polisario che si batte per
l'indipendenza della regione. La cartina geografica è riportata
con la medesima linea divisoria anche sul portale dell'Onu.
La complessa situazione politico-geografica è un lascito del
colonialismo spagnolo in questa parte dell'Africa. Quando la
Spagna nel 1969 si ritirò dal Marocco, quel territorio non passò
nelle mani dell'allora sovrano re Hassan II. Il fronte Polisario
nasce nel 1973, come gruppo che rivendica la lotta contro il
colonialismo spagnolo. Nel '75 re Hassan II lancia una
mobilitazione di massa, la 'Marcia verde' che porta 350 mila
marocchini nel Sahara, per "riprendersi i territori occupati
dagli spagnoli". Nel '76 con gli accordi di Madrid, la Spagna
lascia la colonia africana. Ma l'attivismo di Algeria e Libia
che sostengono la causa indipendentista di Polisario rappresenta
una spina nel fianco per il regno del Marocco che nel 2006
propone un'autonomia amministrativa alla regione, pur restando
entro i confini del Marocco. Polisario l'ha rigettata e ora vige
una sorta di moratoria Onu. Il tema del riconoscimento di quei
territori come del Marocco è stato al centro anche del recente
scandalo di corruzione "Marocco-Gate" che ha coinvolto il
Parlamento europeo. (ANSAmed).