Il presidente iraniano Ebrahim Raisi
ha avvertito mercoledì sera a New York che un'eventuale
normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita costituirebbe un
tradimento della causa palestinese.
"Crediamo che un rapporto tra i paesi della regione e il
regime sionista rappresenterebbe un colpo alle spalle del popolo
e della resistenza palestinesi", ha affermato Raisi in una
conferenza stampa a margine dell'Assemblea generale delle
Nazioni Unite rispondendo a una domanda sul riavvicinamento tra
Israele e Riad.
L'Arabia Saudita e Israele "si stanno avvicinando" alla
normalizzazione delle loro relazioni, il che sarebbe un fatto
storico, ha dichiarato mercoledì il principe ereditario saudita
avvertendo allo stesso tempo che il suo Paese acquisirebbe armi
nucleari se l'Iran facesse lo stesso.
"Ci avviciniamo ogni giorno di più", ha detto Mohammed bin
Salman parlando di un accordo di normalizzazione con Israele in
un'intervista al canale Fox News, mentre il presidente americano
Joe Biden ha incontrato a New York il primo ministro israeliano
Benjamin Netanyahu. "Per noi la questione palestinese è molto
importante. Dobbiamo risolverla", ha affermato sottolineando che
"finora i negoziati sono andati bene" e smentendo le notizie di
una "sospensione" dei colloqui con Israele. "Speriamo che
portino a un risultato che renda la vita più facile ai
palestinesi e che permetta a Israele di svolgere un ruolo in
Medio Oriente", ha aggiunto Salman.
Questa possibile normalizzazione potrebbe implicare garanzie
di sicurezza da parte degli Stati Uniti per la monarchia
petrolifera. Interrogato su questo argomento, Mohammed bin
Salman ha ricordato che i legami tra Riad e Washington risalgono
a ottant'anni fa e che un possibile accordo di sicurezza tra le
due nazioni "rafforzerebbe" la loro cooperazione militare ed
economica.
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